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Vittorie schiaccianti e maggioranze politiche nel Regno Unito

Analisi delle elezioni e delle 'landslide' storiche

Vittorie schiaccianti e maggioranze politiche nel Regno Unito

Keir Starmer e i laburisti britannici hanno ottenuto una vittoria schiacciante alle elezioni, conquistando 410 seggi e ottenendo una maggioranza di 170 parlamentari rispetto agli altri partiti nel Parlamento di Westminster, composto da 650 scranni. Tuttavia, la maggioranza effettiva sarà di 178 parlamentari, poiché il presidente della Camera non vota e i 7 eletti degli indipendentisti nordirlandesi dello Sinn Fein non accetteranno il seggio del parlamento di Londra, come da tradizione.

Nel 2019, i conservatori di Boris Johnson, nonostante una vittoria schiacciante, elessero 365 deputati, ottenendo una maggioranza di 80 parlamentari. Questa maggioranza, seppur ampia, non fu sufficiente a proteggere il premier da diverse rivolte interne che alla fine portarono alla sua caduta.

Le vittorie come quella del Labour di Starmer nel Regno Unito sono definite “landslide”, vittorie a valanga, e sono favorire dal sistema elettorale britannico che prevede collegi uninominali a turno unico con il cosiddetto “first-past-the-post”. Questo significa che viene eletto in ogni circoscrizione il candidato che ottiene anche un solo voto in più degli altri, portando a una distribuzione dei seggi in Aula che non rispecchia necessariamente le percentuali totali dei voti di un partito.

Con il 34% dei voti, un partito può ottenere fino al 70% degli scranni se gli avversari ottengono risultati particolarmente bassi, come nel caso dei conservatori di Rishi Sunak che si sono fermati a 119 eletti, ben 249 in meno rispetto alle elezioni precedenti. Per fare un confronto, il Labour di Jeremy Corbyn nel 2017, con il 40% dei voti a livello nazionale, elesse 262 deputati, mentre questa volta il partito si è fermato al 33,8% ottenendo quasi il doppio dei seggi. I Tory, all’epoca, ottennero il 42% dei voti, rispetto al 23,7% attuale.

Una delle più grandi “landslide” della storia politica britannica è stata quella ottenuta da Tony Blair, che come Starmer portò il partito su posizioni moderate. Nel 1997, il New Labour di Blair ottenne una vittoria schiacciante, spazzando via i conservatori di John Major che si ritrovarono con soli 165 seggi, il loro peggior risultato dal 1906. I laburisti si assicurarono invece 418 deputati, una maggioranza di 179 seggi.

La più grande “landslide” della storia risale al lontano 1832, quando i Whigs, precursori degli attuali liberali, ottennero una maggioranza di 224 seggi, mentre i Tory si fermarono al 29% dei voti. In quel periodo, il suffragio non era universale, ma il Reform Act del 1832 concesse il diritto di voto a tutti gli uomini che possedevano o potevano permettersi di affittare una proprietà, raddoppiando così il numero di elettori. Il suffragio universale nel Regno Unito fu esteso nel 1928, includendo anche le donne e tutti gli adulti sopra i 21 anni.