Il dibattito sull’Europa post pandemia: proposte e contrasti
Analisi sulle divergenze tra proposte di fondo di sovranità e Pnrr 2.0
La proposta di un fondo di sovranità, come richiesto dal governo di Giorgia Meloni, o una sorta di Pnrr 2.0 ipotizzato dal commissario Ue Paolo Gentiloni, non è ben vista dai frugali, come l’Olanda e il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, che si oppongono all’idea di un debito comune.
La proposta circola da tempo nei corridoi di Bruxelles: utilizzare il modello del Recovery fund post pandemia per raccogliere risorse sui mercati attraverso bond emessi dalla Commissione europea e distribuirle agli Stati per sostenere la transizione industriale, inclusa quella verde, digitale e recentemente anche militare.
Paesi come l’Italia, con un alto debito pubblico, vedono nel Pnrr un’opportunità per garantirsi investimenti anche dopo il 2026, quando il Next Generation Eu terminerà.
Il commissario Ue Gentiloni ha sottolineato la necessità di avviare una discussione su nuovi strumenti comuni per obiettivi comuni, considerando che il Next Generation Eu scadrà tra due anni e mezzo e che sono necessari finanziamenti comuni per soddisfare esigenze specifiche.
Alcuni ministri frugali, come il neo titolare delle Finanze olandesi Eelco Heinen e il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, si oppongono all’idea di un debito comune, sottolineando l’importanza di mantenere la disciplina fiscale e ridurre i deficit elevati.
Lindner ha evidenziato che l’Europa non ha bisogno di più risorse pubbliche per gli investimenti, ma di una maggiore disciplina fiscale. Ha sottolineato la necessità di una politica fiscale restrittiva per ripristinare la sostenibilità del debito.
Quanto alla questione della competitività, Lindner ritiene che con i fondi esistenti per la coesione e i fondi strutturali si possa trovare un approccio migliore per lavorare in modo più efficace.
Le sue parole potrebbero essere un messaggio diretto a Roma e forse anche a Mario Draghi, che sta lavorando su un rapporto sulla competitività per la prossima Commissione Ue, che potrebbe includere il progetto di rilanciare l’esperienza del Next Generation per sostenere gli investimenti pubblici nell’industria europea.