Economia

Il Futuro Incerto delle Pensioni in Italia

Riforme in Stand-By e Prospettive Preoccupanti per i Lavoratori

Il Futuro Incerto delle Pensioni in Italia

La riforma delle pensioni sembra destinata a uscire dall’agenda del governo, nonostante sia stata un tema centrale durante la campagna elettorale. Finora non si è visto alcun intervento concreto da parte dell’esecutivo per una revisione completa del sistema. Si continua a rimandare, con l’espressione “entro la legislatura” che viene utilizzata per prendere tempo. I sindacati non escludono la possibilità che, continuando così, si possa tornare alla legge Fornero varata durante il governo di Mario Monti, senza i successivi correttivi apportati.

Questa situazione prospetta un futuro poco promettente per i cittadini, che si vedranno costretti a lavorare per più tempo per ottenere pensioni sempre più esigue. L’investimento di 200 euro al mese per la pensione sembra ormai un miraggio.

Il problema di fondo riguarda le risorse limitate a disposizione. Attualmente, la priorità del governo sono le misure che scadono entro il 31 dicembre e che richiedono finanziamenti. Questo rende improbabile che si possano reperire le risorse necessarie per una riforma radicale del sistema pensionistico.

  • Quota 103, Ape Sociale e Opzione Donna sono alcune delle misure in scadenza, tra cui vi è l’aumento delle pensioni minime. Quota 103 (41 anni di contributi e almeno 62 anni di età) rappresenta una delle misure di flessibilità più significative. L’Ape Sociale è un anticipo pensionistico destinato ai soggetti più vulnerabili, mentre Opzione Donna consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipata (a partire dai 59 anni) con almeno 35 anni di contributi e accettando il ricalcolo dell’assegno con il metodo contributivo.
  • Tutte queste misure dovrebbero essere riconfermate, ma potrebbero saltare se i conti non tornano. Questo potrebbe portare a un ritorno alla legge Fornero, secondo Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, che critica il governo per non aver mantenuto le promesse elettorali e per aver adottato solo misure temporanee anziché decisioni concrete sul futuro.

Bombardieri mette in guardia sul rischio che il governo possa decidere di tagliare ulteriormente le pensioni, intervenendo sulla rivalutazione degli importi. Inoltre, c’è la possibilità che si torni alla legge Fornero senza le correzioni apportate nel tempo. Questo potrebbe portare a pensionati sempre più anziani e con assegni sempre più esigui.

Un altro problema sottostante è l’impoverimento progressivo delle pensioni nel tempo. Secondo un rapporto del dipartimento di ragioneria generale dello Stato, tra il 2010 e il 2070 si prevede un ritardo di due anni nell’età di pensionamento e una riduzione del 25% nella differenza tra l’ultimo stipendio e la prima pensione.

Il rapporto evidenzia il concetto di “tasso di sostituzione” nel sistema pensionistico, che indica il rapporto tra l’importo della prima pensione e l’ultimo reddito. Questo tasso è sfavorevole ai lavoratori, in quanto l’età di pensionamento aumenta e il tasso di sostituzione si riduce, costringendo i lavoratori a lavorare di più per ottenere pensioni sempre più basse.

La sostenibilità finanziaria e l’adeguatezza delle pensioni sono due aspetti cruciali che una riforma pensionistica dovrebbe necessariamente considerare per garantire un futuro dignitoso ai lavoratori.

Tasso di sostituzione 1-2
fonte Mef
Tasso di sostituzione 2
Fonte Mef

Links: