Politica

La potenza simbolica del corpo ferito: Trump e Berlusconi a confronto

Analisi sulle reazioni istintive di due leader politici colpiti

La potenza simbolica del corpo ferito: Trump e Berlusconi a confronto

Le polemiche si sono scatenate a seguito dell’articolo di Corrado Augias pubblicato su Repubblica. Il giornalista ha riflettuto sull’attentato subito dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, mettendo in relazione l’episodio in Pennsylvania con l’aggressione a Silvio Berlusconi del 13 dicembre 2009. In quell’occasione, Massimo Tartaglia lanciò una statuetta contro il leader di Forza Italia, ferendolo al volto.

Augias descrive la reazione fulminea di Trump al colpo che gli ha sfiorato l’orecchio destro, sottolineando l’istinto puro del presidente. Mentre gli uomini dei servizi segreti lo circondavano per allontanarlo dalla folla, Trump si è divincolato, mostrando il volto rigato di sangue e alzando il pugno gridando “Combattere, combattere”. Questo gesto istintivo, secondo Augias, dimostra una naturale potenzialità istrionica e la consapevolezza che la politica può essere comunicata anche attraverso le conseguenze di un attentato mancato.

Nel pieno della campagna elettorale, la reazione di Trump è stata vista come un’opportunità inaspettata. La destra italiana si è divisa sulle reazioni al gesto: mentre Giorgia Meloni ha mantenuto toni pacati, Matteo Salvini ha adottato un atteggiamento da stadio.

Augias evidenzia la similitudine tra la reazione di Trump e quella di Berlusconi, entrambi leader politici colpiti e che hanno esibito il sangue come strumento di comunicazione. La reazione istintiva e immediata di entrambi ha dimostrato la potenza simbolica del corpo ferito di un leader politico.

Le critiche non sono mancate, con molti attacchi rivolti ad Augias senza nemmeno aver letto l’articolo. Alcuni opinionisti di destra e politici hanno alimentato il dibattito, con Matteo Salvini che ha sottolineato l’importanza di non descrivere i nemici come “mostri da abbattere”, facendo riferimento anche all’episodio di Berlusconi.

Il senatore leghista Claudio Borghi ha condiviso le parole di un ex deputato del Carroccio, sottolineando la forza e il coraggio di Trump nel rialzarsi e salutare la folla nonostante l’attentato subito. Secondo Repubblica, l’utilizzo del corpo ferito per fini politici è una costante nella narrazione mediatica legata a Berlusconi.