Attacchi degli orsi in Trentino: cronaca e controversie
La convivenza tra orsi e uomo diventa sempre più difficile nella regione montuosa
Un turista francese di 43 anni è stato vittima di un violento attacco da parte di un orso mentre si trovava a Naroncolo, nel comune di Dro, in Trentino. La chiamata al 118, come specificato nel comunicato della Provincia di Trento, è arrivata poco dopo le 7 di oggi, martedì 16 luglio. L’uomo è stato soccorso dai sanitari ed elitrasportato all’ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti. Prontamente è intervenuto anche il personale forestale, che sta conducendo i rilievi del caso.
Dro (Trento), turista aggredito da un orso. Il 43enne non è in pericolo di vita, come spiegato anche da Claudio Mimiola, sindaco di Dro: “La mia solidarietà va alla persona coinvolta nell’attacco. Da sindaco, il mio primo interesse è stato quello di verificare che la persona stesse bene. L’aggressione è avvenuta in una zona boschiva, alla fine di una via attrezzata, comunque a pochi chilometri dal paese. Da sindaco penso che vadano prese azioni più concrete con questi orsi confidenti. Non dico di abbatterlo o di spostarlo, ma sicuramente non può rimanere in questa zona.”
L’aggressione arriva a pochi giorni dall’incontro ravvicinato, pochi giorni fa, tra una turista svizzera con tre bambini e una femmina di orso accompagnata da almeno un piccolo. L’episodio era avvenuto il 10 luglio, mentre la famiglia stava facendo una passeggiata lungo la sponda sud-occidentale del lago di Molveno. Secondo il racconto della donna, durante la camminata l’animale adulto era stato notato a fianco della rampa che sovrasta la strada e poco dopo era avvenuto un cosiddetto falso attacco. La donna si era girata verso i figli per proteggerli e in quel momento l’orsa l’aveva toccata sulla maglietta senza però causare alcuna ferita. Il plantigrado si era quindi allontanato ed era stato raggiunto successivamente da un piccolo.
La convivenza tra orsi e uomo in Trentino è diventata sempre più complicata negli ultimi anni. L’episodio di Dro è soltanto l’ultimo di una lunga serie tra avvistamenti e attacchi dei plantigradi nella regione montuosa. In Trentino attualmente si stima la presenza di un centinaio di orsi, una quarantina in più rispetto al 2017. Nelle ultime settimane ci sono stati diversi avvistamenti e qualche ‘falso attacco’, soprattutto nella zona fra Arco e Dro nell’Alto Garda. Risale al pomeriggio del 5 aprile 2023 l’episodio più grave, più sconcertante, più tragico: l’aggressione mortale ad Andrea Papi. Quella del 26enne di Caldes verrà ricordata la prima morte in Italia causata da un orso in più di un secolo. La tragedia si era consumata nei boschi di Caldes in Val di Sole e ha portato polemiche e denunce.
Era il 1996 quando sulle montagne del Brenta inizio’ il progetto ‘Life Ursus’ finalizzato alla tutela della popolazione di orso bruno. La fase operativa del progetto iniziò nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 vennero liberati altri otto plantigradi per un totale di dieci esemplari complessivi. In quest’ultimo gruppo c’erano anche Joze e Jurka, catturati in Slovenia e considerati tra i pionieri del progetto di reintroduzione sulla catena alpina. Jurka era la madre di JJ1 ‘Bruno’, ucciso in Baviera nel 2004 e adesso esposto al museo ‘Mensch und Natur’ all’interno del Castello di Nymphenburg a Monaco di Baviera.
Tra attacchi ma anche catture, fughe rocambolesche, visite notturne nei centri abitati, danneggiamenti ad arnie e pecore sbranate, i plantigradi sono stati molto attivi. Grande protagonista era stato l’orso ‘M49’ che l’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa aveva ribattezzato ‘Papillon’. Tra il 2019 ed il 2020 era considerato l’orso più ricercato d’Europa tanto da essere stato l’argomento più seguito dagli italiani nell’estate 2019, l’ultima senza il coronavirus. ‘M49′ venne catturato la sera del 14 luglio del 2019 ma la notte successiva fuggi’ dal recinto del centro faunistico del Casteller alla periferia di Trento.
La lista prosegue con l’attacco del 22 luglio 2017. Il 70ene idraulico di Cadine, Angelo Metlicovec, durante una passeggiata con il suo cane tra Terlago e i laghi di Lamar, venne attaccato da ‘Kj2 che lo ferì ad un braccio e ad entrambe le gambe. L’allora governatore di centrosinistra Ugo Rossi firmo’ l’ordinanza di abbattimento che venne eseguita il successivo 13 agosto. A fine maggio del 2020 un bambino di 12 anni, Alessandro, durante una passeggiata con la famiglia sulle Dolomiti del Brenta, ad una quota di circa duemila metri si è trovato faccia a faccia con un orso ma è stato bravo ad allontanarsi senza effettuare movimenti bruschi.