Cronaca

Mistero dell’omicidio di Vincenza Saracino: DNA e telefono cellulare al centro delle indagini

Le ultime scoperte e svolte nel caso dell'omicidio nel casolare di Preganziol

Mistero dell’omicidio di Vincenza Saracino: DNA e telefono cellulare al centro delle indagini

La soluzione al mistero dell’omicidio di Vincenza Saracino potrebbe trovarsi nel suo telefono cellulare e nei residui di DNA. La donna di 50 anni è stata trovata morta, con la gola tagliata, il 2 luglio in un vecchio casolare vicino a Preganziol, in provincia di Treviso. Sebbene il movente rimanga oscuro, gli investigatori sembrano aver fatto progressi nelle indagini.

Vincenza Saracino è scomparsa martedì dopo il suo turno di lavoro in uno dei cinque sexy shop gestiti dal marito. È stato proprio lui a segnalare la sua assenza alle autorità, preoccupato per il suo insolito ritardo. Il corpo della donna è stato rinvenuto all’interno di un edificio industriale dismesso, spesso utilizzato come rifugio da senzatetto, non distante dalla sua abitazione con marito e figlia. Vicino al luogo del ritrovamento c’era la bicicletta elettrica di Vincenza, che non possedeva la patente. Secondo le prime analisi, la causa della morte di Vincenza è stata il dissanguamento, causato da due profonde ferite al collo e alla mandibola, oltre a graffi sulle braccia. È ancora presto per determinare se questi graffi siano stati inflitti in un tentativo di difesa.

Le indagini si concentrano sulle abitudini della vittima, il suo cerchio di conoscenze e gli ultimi spostamenti. Si sa che alle 18.15 di martedì Vincenza si è fermata in un bar per acquistare un pacchetto di sigarette Marlboro Light, prima di scomparire misteriosamente. Si ipotizza che la donna conoscesse il suo assassino e che potrebbero essersi incontrati di proposito, spiegando la deviazione dal percorso abituale tra lavoro e casa. La profondità delle ferite indica che l’assassino potrebbe essere un uomo.

feretro di Vincenza Saracino foto trevisotoday
Il feretro di Vincenza Saracino – foto TrevisoToday

Le risposte cruciali potrebbero derivare dall’analisi del DNA trovato sotto le unghie di Vincenza e dall’esame del suo telefono cellulare. Tuttavia, il procuratore capo di Treviso, Marco Martani, ha sottolineato la necessità di cautela, poiché non è escluso che l’appuntamento con l’assassino sia stato organizzato al di fuori delle comunicazioni telefoniche. Le indagini si concentrano sulla cerchia di amicizie della vittima e sui frequentatori del sexy shop, negozi con una clientela abituale e ben definita.

Staff
  • PublishedJuly 17, 2024