Tensioni tra Cina e USA sui colloqui nucleari
Sospensione negoziati per vendita armi a Taiwan
La Cina e gli Stati Uniti hanno interrotto i colloqui sulla questione nucleare. Pechino ha annunciato di aver sospeso le discussioni con Washington riguardo al controllo degli armamenti e alla non proliferazione nucleare come rappresaglia per la vendita di armi a Taiwan. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha dichiarato il 17 luglio che gli Stati Uniti hanno ignorato le forti obiezioni della Cina e hanno adottato misure che danneggiano gravemente gli interessi fondamentali del Paese. Queste azioni includono l’approvazione di due vendite di attrezzature militari a Taiwan per un valore complessivo di circa 300 milioni di dollari.
La Cina ha regolarmente condannato le vendite di armi statunitensi a Taiwan, poiché considera l’isola una provincia nonostante non ne controlli il governo democraticamente eletto. Questo ha portato alla sospensione dei negoziati con gli Stati Uniti riguardo al controllo degli armamenti e alla non proliferazione nucleare. Gli Stati Uniti, preoccupati per l’arsenale atomico cinese, che è inferiore a quello americano, sono disposti a mantenere il dialogo sulla base del rispetto reciproco, ma devono anche rispettare gli interessi fondamentali della Cina.
Le stime del Stockholm International Peace Research Institute indicano che gli Stati Uniti possiedono circa 3.700 armi nucleari, la Russia 4.500 e la Cina 410. Nonostante ciò, la Cina si dice pronta a continuare la comunicazione con gli Stati Uniti su questioni di controllo degli armamenti, a condizione che vengano create le condizioni necessarie per il dialogo.
Lo scorso novembre, Cina e Stati Uniti avevano ripreso i colloqui sulle armi nucleari, ma da allora i negoziati si sono interrotti. Tuttavia, a marzo di quest’anno, i due Paesi hanno ripreso i colloqui semiufficiali sul nucleare dopo cinque anni di silenzio. Questi colloqui, noti come “Track Two”, coinvolgono ex funzionari e accademici che esprimono le posizioni dei rispettivi governi senza essere direttamente coinvolti nei processi decisionali. Durante l’ultima sessione di colloqui, gli Stati Uniti hanno partecipato con una delegazione di sei persone, mentre la Cina ha inviato accademici e analisti, inclusi ex ufficiali dell’Esercito popolare di liberazione.