Il Regno Unito approva la carne coltivata per animali domestici: una svolta nell’alimentazione pet
Impatto ambientale e prospettive di mercato nel settore del pet-food
Il Regno Unito è diventato il primo Paese in Europa ad approvare la carne coltivata per animali domestici, con l’approvazione dell’Agenzia per la salute degli animali e delle piante e del Dipartimento per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali il 17 luglio. L’azienda Meatly produrrà croccantini da laboratorio a base di pollo coltivato, ottenuto da cellule coltivate con vitamine e aminoacidi in un contenitore simile a quelli per la fermentazione della birra, simile a un paté.
La decisione britannica è stata influenzata dalle preoccupazioni crescenti dei proprietari di animali domestici riguardo all’alimentazione con carne proveniente da allevamenti intensivi, con impatti ambientali noti. Secondo uno studio dell’Università di Winchester, l’industria del cibo per animali domestici ha un impatto climatico paragonabile a quello delle Filippine, il 13° paese più popoloso al mondo. Il 50% dei proprietari di animali domestici intervistati sarebbe disposto a dare carne coltivata ai propri animali, mentre il 32% sarebbe disposto a consumarla personalmente.
Filippo Maturi, presidente di Assopets, ha commentato l’approvazione nel Regno Unito, sottolineando che Meatly ha ottenuto l’approvazione dopo un processo di verifica di 18 mesi. Il mercato del pet-food in Italia ha superato i 3 miliardi di euro, con una crescita costante sia in valore (+14,9% nel 2023) che in volume (+0,9%).
Maturi ha evidenziato l’importanza strategica ed economica del settore, sottolineando che la priorità rimane la salute degli animali domestici. Tuttavia, se non emergono evidenze scientifiche di problematiche, è cruciale considerare l’opportunità di non rimanere indietro industrialmente. Un approccio proattivo potrebbe consentire all’Italia di allinearsi con la sensibilità crescente verso una dieta non basata sull’uccisione di animali e di contribuire al rispetto dell’ambiente.
Assopets ha chiesto al governo italiano, in particolare al ministro Lollobrigida, di rivalutare l’uso della carne coltivata, almeno nel settore del pet-food. L’associazione ha sottolineato l’urgenza di aprire un tavolo di confronto basato su evidenze scientifiche per valutare seriamente l’integrazione della carne coltivata nel mercato italiano del pet-food, al fine di mantenere la competitività industriale e rispondere alle nuove esigenze etiche e ambientali.