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Emergenza sanitaria a Gaza: presenza del poliovirus nelle fognature

Il pericolo delle malattie infettive e la lotta per l'igiene in condizioni estreme

Emergenza sanitaria a Gaza: presenza del poliovirus nelle fognature

Il virus della poliomielite è stato individuato in alcuni campioni prelevati dalle fognature nella Striscia di Gaza, mettendo a rischio migliaia di persone che vivono in condizioni precarie, circondate dall’assedio dell’esercito israeliano. Queste persone potrebbero contrarre malattie altamente infettive, capaci di causare deformità e paralisi.

Il ministero della Salute di Gaza, in collaborazione con l’Unicef, ha confermato la presenza del poliovirus nel territorio, devastato da un’offensiva militare israeliana durata 10 mesi, scatenata in risposta agli attacchi di Hamas dell’ottobre scorso. Anche il ministero della Salute israeliano ha confermato la presenza del poliovirus di tipo 2 nei campioni delle fognature di Gaza, testati in un laboratorio israeliano, con risultati analoghi rilevati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

La presenza del poliovirus nelle acque reflue che scorrono tra le tende dei campi profughi e nelle aree abitate, a causa della distruzione delle infrastrutture, rappresenta un grave problema sanitario, secondo il ministero di Gaza. L’autorità ha evidenziato il sovraffollamento e la scarsità di acqua all’interno dei campi, soggetta a contaminazione sia da fognature che da rifiuti accumulati.

Il rifiuto di Israele di consentire l’ingresso di forniture igieniche a Gaza crea un ambiente favorevole alla diffusione di malattie. La mancanza di trattamento delle acque reflue nella Striscia desta gravi preoccupazioni nelle autorità sanitarie internazionali.

Le agenzie delle Nazioni Unite hanno lavorato per anni per eradicare la polio a livello globale, un virus spesso diffuso attraverso le acque reflue e l’acqua contaminata. Negli ultimi tempi, la malattia è riemersa in Afghanistan, Pakistan e in alcuni casi isolati in Nigeria.

Le autorità della città di Deir el-Balah hanno segnalato la chiusura delle stazioni di trattamento delle acque reflue per mancanza di carburante. Le scuole e le tendopoli di Gaza sono esposte agli attacchi dell’esercito israeliano, con il rischio di inondazioni da acque reflue che mettono a rischio 700mila civili, in gran parte sfollati, per malattie trasmesse dall’acqua.

Il ministero della Salute israeliano ha espresso preoccupazione per la presenza del virus nella regione, annunciando che stanno monitorando la situazione e valutando le misure necessarie per prevenire il rischio di malattie in Israele. Le autorità di Gaza hanno chiesto la fine dell’offensiva israeliana per consentire l’accesso all’acqua potabile e riprendere il trattamento delle acque reflue.