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La Corte Internazionale di Giustizia condanna Israele per insediamenti illegali

Sentenza storica sull'occupazione dei Territori palestinesi

La Corte Internazionale di Giustizia condanna Israele per insediamenti illegali

La Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu ha stabilito che la politica degli insediamenti ebraici e lo sfruttamento delle risorse dei Territori occupati da Israele costituiscono una violazione del diritto internazionale. Secondo il tribunale dell’Aja, Israele discrimina sistematicamente i palestinesi nei Territori occupati, su cui lo Stato ebraico ha imposto una annessione de facto che viola il diritto all’autodeterminazione palestinese.

La presenza continuata di Israele nei Territori è stata definita illegale e la corte ha sottolineato che ogni nuova attività di colonizzazione deve cessare. Inoltre, Israele è stato ritenuto responsabile dei danni causati con l’occupazione e ha l’obbligo di porre fine alla propria presenza nei Territori.

Secondo i giudici, i Paesi membri dell’Onu hanno l’obbligo di non riconoscere l’occupazione israeliana dei Territori e di distinguere tra le due realtà. La sentenza, non vincolante per le parti in causa, rappresenta comunque un precedente legale che rafforza le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha risposto duramente alla sentenza, affermando che il popolo ebraico non è un conquistatore nella propria terra, inclusa Gerusalemme e la regione di Giudea e Samaria. Ha sottolineato che la legalità degli insediamenti israeliani in tutti i territori della patria non può essere messa in discussione.

Inoltre, i ministri di destra radicale del governo israeliano, Itamar Ben Gvir e Bezalel Smotrich, hanno addirittura chiesto l’annessione di vaste parti della Cisgiordania in risposta al parere della Corte internazionale di giustizia dell’Aja.