Mondo

Proteste in Bangladesh: tensione e scontri per le quote pubbliche

Manifestazioni e violenze contro le quote riservate nel settore pubblico

Proteste in Bangladesh: tensione e scontri per le quote pubbliche

Le proteste in corso in Bangladesh continuano a tenere il paese in uno stato di tensione crescente. Gli scontri tra le forze dell’ordine e gli studenti, che protestano contro il sistema di quote riservate per l’assunzione nel settore pubblico, hanno causato la morte di 50 persone, tra cui un giornalista, secondo i dati forniti dagli ospedali di tutto il paese e riportati dall’agenzia Afp. Le autorità governative hanno mobilitato l’esercito per contenere le manifestazioni, che hanno paralizzato scuole, università e città.

I manifestanti attribuiscono alla leader e primo ministro Sheikh Hasina la responsabilità della loro indignazione. Dopo l’intervento televisivo di Hasina sulla BTV, la televisione nazionale, nel tentativo di calmare gli scontri, i manifestanti hanno incendiato la sede dell’emittente a Dacca, la capitale del paese. In risposta, la polizia ha sparato proiettili di gomma contro coloro che si erano rifugiati nella sede della televisione pubblica. La folla infuriata ha poi dato fuoco all’edificio e a numerosi veicoli parcheggiati all’esterno. Nel quartiere Uttara della capitale, centinaia di manifestanti hanno bloccato le strade, mentre la polizia ha cercato di disperderli con manganelli e gas lacrimogeni. Alcuni centri commerciali hanno deciso di non aprire e sono state imposte restrizioni al trasporto pubblico.

Le autorità del Bangladesh hanno interrotto la rete cellulare e il servizio internet in tutto il paese a seguito dei violenti scontri tra forze di sicurezza e studenti, impedendo così la comunicazione con il resto del mondo. Attivisti e gruppi per la difesa dei diritti umani lanciano l’allarme sul rischio che l’isolamento mediatico possa favorire un aumento della violenza da parte delle autorità e delle forze di polizia.

Nel suo discorso televisivo, Hasina ha condannato gli omicidi dei manifestanti e ha promesso che i responsabili saranno puniti indipendentemente dall’appartenenza politica. Tuttavia, le sue parole non sono bastate a placare la situazione. Le proteste sono state innescate dalla decisione dell’Alta Corte di Dacca di ripristinare la quota del 30% di posti governativi per i familiari dei veterani di guerra e combattenti per la libertà della Guerra d’Indipendenza del 1971, una norma degli anni Settanta. Queste decisioni, percepite come ingiuste in un contesto di elevata disoccupazione giovanile, hanno scatenato una diffusa indignazione in tutto il Bangladesh.

Il sistema delle quote per i posti governativi, contestato dai manifestanti, riserva il 56% dei posti a diverse categorie: il 10% alle donne, un altro 10% alle persone provenienti da distretti sottosviluppati, il 5% alle comunità indigene e l’1% alle persone con disabilità. Le proteste sono iniziate dopo che l’Alta Corte ha ordinato al governo di ripristinare la quota del 30%, cancellata nel 2018 su richiesta della società studentesca. La decisione della Corte ha riaccenduto le proteste, in un contesto di economia stagnante e scarsa crescita occupazionale nel settore privato.

Staff
  • PublishedJuly 19, 2024