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Proteste studentesche e violenze in Bangladesh: la crisi delle assunzioni privilegiate

Manifestazioni, coprifuoco e tensioni crescenti nel Paese asiatico

Proteste studentesche e violenze in Bangladesh: la crisi delle assunzioni privilegiate

Le proteste degli studenti in Bangladesh contro la reintroduzione del sistema di assunzioni privilegiate per i familiari dei veterani di guerra continuano senza sosta. Il governo ha deciso di schierare l’esercito per sedare le manifestazioni, aumentando ulteriormente la tensione in una situazione già molto delicata. Finora, almeno 110 persone sono morte negli scontri e per mano della polizia.

A Dacca, la capitale, i militari hanno istituito posti di blocco durante il coprifuoco imposto in risposta alle proteste. Internet e i servizi di messaggistica sono stati sospesi, isolando la nazione e impedendo la comunicazione con l’estero. I media locali sono rimasti inattivi sui social media e i loro siti web non sono stati aggiornati.

John Heidemann, scienziato capo della divisione networking e cybersecurity della USC Viterbi, ha sottolineato che togliere Internet a un Paese con quasi 170 milioni di abitanti è un passo estremo, non visto dai tempi della rivoluzione egiziana del 2011.

Gli scontri hanno causato migliaia di feriti, con la polizia che ha fatto uso di gas lacrimogeni, proiettili di gomma e granate sonore per disperdere i manifestanti. Le proteste, le più grandi dall’ultimo mandato del primo ministro Sheikh Hasina, sono alimentate anche dall’alto tasso di disoccupazione giovanile, che coinvolge quasi un quinto della popolazione.

Di fronte all’aumento delle vittime e alla difficoltà delle forze di sicurezza nel contenere le proteste, il governo ha imposto un coprifuoco nazionale e ha dato l’ordine ai militari di sparare a vista se necessario. Il coprifuoco è stato temporaneamente alleggerito per consentire alla popolazione di svolgere attività essenziali.

Le proteste sono state innescate dalla decisione dell’Alta Corte di Dacca di reintrodurre la quota del 30% di posti governativi per i familiari dei veterani di guerra, una norma degli anni Settanta. In un contesto di elevata disoccupazione giovanile, queste decisioni, percepite come ingiuste, hanno scatenato la rabbia diffusa in tutto il Bangladesh. Il sistema delle quote è stato criticato come discriminatorio e nepotistico, a vantaggio degli affiliati alla Awami League, il partito al potere dal 2009.