Scontro tra Forza Italia e Lega: tensioni nella maggioranza del governo Meloni
Antonio Tajani critica l'elezione dei vicepresidenti e la posizione dei patrioti italiani in Europa
La riconferma di Ursula von der Leyen alla guida della Commissione Europea ha scatenato uno scontro all’interno della maggioranza del governo Meloni. Durante l’evento “Anuman2024” a Tolfa, il vicepremier e segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha lanciato stoccate alla Lega affermando che “i patrioti italiani rischiano di essere ininfluenti all’interno dei patrioti europei”. Tajani ha anche provocato Fratelli d’Italia, ma la Lega ha risposto prontamente.
Le tensioni sono emerse con un botta e risposta tra Tajani e la Lega, evidenziando crepe nella maggioranza del governo Meloni. Tajani ha respinto le accuse di aver votato come Schlein e i Verdi, sottolineando che chi ha votato contro ha seguito Salis, Fratoianni e Conte. Ha inoltre ribadito che Forza Italia rimarrà nella “cabina di comando”.
Tajani ha poi criticato l’elezione dei vicepresidenti di Metsola, sottolineando che i conservatori hanno avuto successo mentre i patrioti, tra cui la Lega, sono stati esclusi. Ha evidenziato il rischio che i patrioti italiani siano marginalizzati anche a livello europeo, sottolineando che il Ppe detterà le linee guida e le carte da giocare.
Tajani ha espresso la determinazione di raggiungere il 20% delle preferenze, affermando che “se fisso un obiettivo lo raggiungo”, poiché ritiene che lo spazio del centro sia riservato al partito di Silvio Berlusconi, sottolineando che Forza Italia è l’unica forza di centrodestra in crescita.
La Lega ha risposto alle critiche sottolineando che “votare con la Schlein per una poltrona è imbarazzante” e che è preferibile non avere vicepresidenti piuttosto che allearsi con Verdi e sinistre.