La presunta ‘sfiga’ di Salvini: superstizione o realtà politica?
Un confronto tra politici su presunte influenze negative nel mondo della politica
Durante la trasmissione L’Aria che Tira condotta da Francesco Magnani, si è verificato un acceso confronto tra il neo eletto europarlamentare del Partito Democratico, Alessandro Zan, la deputata della Lega, Laura Ravetto e l’ex senatore Luigi Manconi. Al centro della discussione, la presunta “sfiga” attribuita al leader della Lega, Matteo Salvini.
L’argomento è diventato un vero e proprio tormentone sui social media, alimentato dal fatto che Salvini ha l’abitudine di commentare qualsiasi evento per animare i suoi profili, che si tratti di partite di calcio, tornei di tennis, elezioni americane o fatti di cronaca, soprattutto se riguardano immigrati. È noto che dopo i suoi auguri, le cose non siano sempre andate bene al destinatario. Un esempio lampante è il Milan, che più di una volta è uscito sconfitto dal campo poco dopo che il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha manifestato il suo tifo sfegatato.
Chi segue i social media sa che due politici sono stati accusati di portare sfortuna: il leader leghista e il deputato del Partito Democratico, Piero Fassino. La celebre frase di Fassino “Grillo fondi un partito, vediamo quanti voti prende” è rimasta impressa nella memoria collettiva, pronunciata quando il comico voleva sfidare le primarie dem. Poco dopo, Grillo fondò il Movimento 5 Stelle insieme a Gianroberto Casaleggio, ottenendo un notevole consenso. Per quanto riguarda Salvini, la sua presenza costante sui social network rende facile individuare contraddizioni e profezie smentite dai fatti.
Negli studi di La7, Alessandro Zan ha sottolineato la presunta “sfiga salviniana” in ambito politico estero, citando gli auguri di Salvini a Le Pen che ha poi perso e la situazione di incertezza di Trump. Durante la discussione, Laura Ravetto ha replicato alle accuse di Manconi riguardo alla presunta sfortuna portata da Salvini, sottolineando l’importanza di un esame di coscienza e criticando il modo di fare politica basato su superstizioni.
È noto che molte personalità del mondo dello spettacolo, come attori e cantanti, abbiano creduto di essere vittime di sfortuna, ma nel contesto politico, essere considerati “jettatori” può avere conseguenze limitate, come la perdita di qualche voto in meno, cosa che Salvini sembra riuscire a fare autonomamente.