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Napoli introduce salario minimo di 9 euro l’ora: un passo verso la dignità del lavoro

Il comune di Napoli adotta misura per garantire retribuzione minima oraria nei contratti pubblici

Napoli introduce salario minimo di 9 euro l’ora: un passo verso la dignità del lavoro

Il dibattito sul salario minimo in Italia continua a tenere banco, nonostante a livello nazionale sia ancora un’utopia. Dopo Firenze, è ora il comune di Napoli a seguire l’esempio toscano. Il comune di Napoli ha deciso che tutti gli operatori che ricevono lavori, forniture e servizi dovranno pagare ai lavoratori almeno 9 euro lordi l’ora. Questa decisione è stata presa il 20 luglio su proposta dell’assessora al Lavoro Chiara Marciani.

L’obiettivo principale di questa iniziativa è garantire una retribuzione minima oraria nei contratti del Comune di Napoli. La delibera impegna direttamente l’Amministrazione e le società partecipate del Comune. Inoltre, vengono introdotti vincoli sui contratti collettivi da applicare al personale impiegato nei lavori, nei servizi e nelle forniture oggetto di appalti pubblici, in linea con il nuovo Codice dei contratti pubblici.

L’assessora Marciani sottolinea che l’obiettivo è garantire la dignità del lavoro, introducendo ulteriori garanzie di sicurezza ed economiche rispetto alla legislazione vigente. La delibera si integra con il protocollo d’intesa su sicurezza e legalità negli appalti e nei subappalti, che il Comune di Napoli stipulerà con le organizzazioni sindacali.

Il precedente di Firenze, che ha fissato il salario minimo a 9 euro per i servizi, lavori e forniture, ha ispirato anche il comune di Bologna. Il sindaco Matteo Lepore ha dichiarato di aver discusso con il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, i dettagli della misura adottata, valutandola di grande interesse. A Bologna, sono già attivi strumenti per garantire la tutela della retribuzione e dei diritti dei lavoratori, ma si sta valutando la possibilità di adottare una misura simile a quella di Napoli.

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