Cronaca

Aggressione a giornalista de La Stampa: identificati i responsabili

Casapound e la difesa dei militanti coinvolti nell'attacco

Aggressione a giornalista de La Stampa: identificati i responsabili

La violenta aggressione ai danni del giornalista de La Stampa Andrea Joly è stata portata a termine da quattro uomini, identificati dalle forze dell’ordine. L’episodio si è verificato sabato sera a Torino, mentre Joly stava documentando con lo smartphone un raduno di militanti di Casapound davanti al circolo Asso di Bastoni.

I primi due aggressori, militanti di CasaPound Torino di 45 e 53 anni, sono stati individuati poco dopo l’aggressione. Successivamente, la Digos della polizia di Stato ha identificato altri due uomini, rispettivamente di 46 e 35 anni. Questa mattina, gli investigatori hanno perquisito le loro abitazioni, sequestrando capi di abbigliamento che avrebbero indossato durante l’attacco.

Gli indumenti sequestrati sono stati ritenuti gli stessi utilizzati durante l’aggressione, come dimostrato da almeno tre video dell’episodio. Gli investigatori della Digos, coordinati dal pm Paolo Scafi, ritengono di aver individuato tutti i responsabili dell’aggressione al giornalista.

I quattro uomini dovranno rispondere delle accuse di violenza privata e lesioni personali, con l’aggravante di aver agevolato attività di organizzazioni che promuovono discriminazione o odio etnico, nazionale, razziale o religioso. Le abitazioni dei sospettati sono state perquisite, così come il circolo di estrema destra coinvolto nell’aggressione.

Casapound Italia ha risposto alle perquisizioni con una nota, dichiarando la propria disponibilità a difendere i militanti indagati. L’organizzazione ha sottolineato che le perquisizioni sono state un “spreco di soldi pubblici” e si è detta pronta a fornire la propria versione dei fatti. Casapound ha inoltre criticato il giornalista Andrea Joly, suggerendo che l’episodio potrebbe essere stato ingigantito e strumentalizzato.

L’organizzazione ha invitato Joly a partecipare a un evento futuro a Grosseto, sottolineando la propria volontà di evitare tensioni e conflitti. Casapound ha ribadito la propria determinazione nel difendere le proprie idee e la libertà di espressione, nonostante le azioni repressive. L’organizzazione ha concluso sottolineando la differenza tra un litigio e un’aggressione armata, esprimendo la propria fermezza nel continuare la propria attività politica.

Staff
  • PublishedJuly 23, 2024