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Correnti di risacca: un pericolo silenzioso sulle spiagge italiane

Scopri come riconoscerle e agire in caso di emergenza

Correnti di risacca: un pericolo silenzioso sulle spiagge italiane

Secondo i dati Istat sulle cause di mortalità, negli ultimi 18 anni (dal 2003 al 2020, anno degli ultimi dati disponibili), sono in quasi 7 mila – 6.994, per l’esattezza – ad aver perso la vita in acqua per annegamento accidentale. Questo corrisponde a una media annua di circa 400 persone morte annegate, scesa a 342 negli ultimi otto anni.

Un’indagine della Società nazionale di Salvamento, riportata dall’Osservatorio per lo sviluppo di una strategia nazionale di prevenzione degli annegamenti ed incidenti in acque di balneazione, indica che dal 2016 al 2021, su 1327 annegamenti complessivi, 857 hanno avuto luogo nei litorali marini e 470 nelle acque interne, come fiumi o laghi, come avvenuto drammaticamente negli ultimi casi di cronaca.

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Mortalità annegamento (Iss su dati Istat)

Parlando di litorali marini, uno dei rischi fondamentali è costituito dalla cosiddetta corrente di risacca, o corrente di ritorno, causa di circa il 35 per cento degli annegamenti in mare totali, con una media di quasi 50 vittime per stagione balneare.

La corrente di risacca, conosciuta anche come rip current, è una tipologia di corrente marina stretta e incanalata che si verifica soprattutto in prossimità di spiagge sabbiose o moli a poca distanza dalla riva, rendendo facile per i bagnanti finirci dentro. A differenza delle altre correnti, quella di risacca viaggia in direzione opposta, partendo dalla costa e muovendosi verso il mare aperto, perpendicolarmente o formando un angolo acuto rispetto alla costa stessa, come spiega l’Agenzia oceanica statunitense (Noaa). Questa corrente può trascinare i bagnanti verso il mare in modo potente, risultando fatale per bambini, anziani o persone poco abili nel nuoto.

Rip Current
Credits: National Oceanic and Atmospheric Administration

La rip current viene spesso generata dalla convergenza di due correnti parallele alla costa e in direzioni opposte, generando una corrente di ritorno nel punto in cui si incontrano. È possibile riconoscerla osservando onde non molto distanti dalla riva che appaiono piatte o meno agitate.

Se ci si trova intrappolati in un’area con corrente di risacca, la Noaa fornisce alcuni consigli utili per uscirne: non agitarsi cercando di combattere contro la corrente, mantenere la calma per conservare le energie e pensare alla corrente di risacca come a un tapis roulant che non può essere spento, consiglia l’Agenzia Usa. Per uscire dalla corrente, è consigliabile nuotare in una direzione parallela alla costa e, una volta fuori, avanzare ad angolo verso la riva. Se non si riesce a nuotare fuori dalla corrente, galleggiare o, se possibile, camminare con calma nell’acqua.

Attualmente non esiste una ricognizione completa sulle spiagge italiane più caratterizzate dalle correnti di ritorno, ma nel rapporto pubblicato dall’Istituto superiore di Sanità è contenuta una lista dei litorali in cui si sono verificati incidenti a causa di questa corrente. In particolare, le spiagge colpite si trovano in diverse regioni costiere italiane, come Liguria, Toscana, Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, Puglia e Adriatico centro settentrionale.

Le correnti di ritorno raramente vengono segnalate ai bagnanti, quindi è importante acquisire familiarità nel riconoscerle e tenere a mente i comportamenti da adottare nel caso ci si trovi coinvolti in una situazione simile.