Condanna per false fatturazioni: genitori Renzi condannati a 3 anni
Sentenza di primo grado nel processo delle cooperative Marmodiv e Eventi 6
Dopo un’attesa di circa un’ora e mezza, i giudici del tribunale di Firenze hanno emesso la sentenza di primo grado nei confronti di Tiziano Renzi e Laura Bovoli, genitori dell’ex presidente del Consiglio Matteo Renzi. Sono stati condannati a 3 anni, 2 mesi e 15 giorni di reclusione per il reato di false fatturazioni, ma sono stati assolti dall’accusa di bancarotta fraudolenta.
Il processo ha avuto origine dal fallimento delle cooperative Marmodiv, Delivery Service, Europe Service, collegate alla Eventi 6 srl, attive nel settore del volantinaggio e dei servizi pubblicitari. Matilde Renzi, sorella di Matteo Renzi, è stata assolta insieme ad altre 12 persone. L’accusa, rappresentata dal pm Luca Turco, aveva richiesto una condanna a 5 anni per Renzi senior e Bovoli, e a 10 mesi per Matilde Renzi.
Secondo l’accusa, i genitori dell’ex premier avrebbero gestito le cooperative tramite persone di fiducia, influenzando le decisioni aziendali per favorire la società di famiglia, la Eventi 6. Le indagini della guardia di finanza hanno evidenziato presunte irregolarità, come l’omissione del versamento di contributi previdenziali e imposte, che avrebbero portato al fallimento delle cooperative.
Tiziano Renzi ha dichiarato: “Non auguro a nessuno ciò che io e mia moglie stiamo vivendo”. Durante la deposizione, ha sottolineato di essere stato archiviato o assolto in precedenti processi, definendo le accuse “del tutto infondate”.
Il legale della coppia ha contestato la misura degli arresti domiciliari, revocata dopo 18 giorni dal Tribunale del Riesame nel febbraio 2019. “Per questa indagine ho perso la libertà personale e sono stato dipinto come un criminale, nonostante sia certo di non aver commesso alcun reato”, ha affermato Renzi Senior.
Dopo la lettura della sentenza, l’avvocato della famiglia Renzi ha commentato: “Era il processo delle bancarotte e sono stati assolti. Voglio ricordare che chi ha richiesto la misura e chi l’ha disposta, se avesse previsto questa sentenza, non avrebbe potuto applicare gli arresti domiciliari ai coniugi Renzi”.
