Politica

Taglio fondi sanitari: vittime trasfusioni e vaccini in pericolo

Il deputato Furfaro denuncia il governo Meloni

Taglio fondi sanitari: vittime trasfusioni e vaccini in pericolo

Il deputato del Partito Democratico, Marco Furfaro, ha denunciato il taglio dei fondi destinati alle vittime di trasfusioni di sangue infetto e vaccini obbligatori da parte del governo. Secondo Furfaro, il decreto Liste di attesa varato dal governo Meloni non solo non prevede finanziamenti per la sanità pubblica, ma trasferisce risorse da fondi cruciali per malati, pazienti e cittadini. Tra questi fondi c’è quello destinato agli indennizzi per le vittime di trasfusioni di sangue infetto, danni da vaccinazioni obbligatorie, emoderivati infetti e talassemici affetti da anemia ereditaria. Queste persone danneggiate hanno diritto a un risarcimento da parte dello Stato.

Il taglio ammonta a 32 milioni di euro, una cifra significativa che viene destinata a un decreto che, oltre a non finanziare il settore pubblico, prevede fondi per la sanità privata. Questa situazione è particolarmente grave considerando che tra gli anni ’60 e ’90 si stima che ci siano state tra 80.000 e 200.000 vittime di trasfusioni di sangue infetto, e ad oggi almeno 7.000 di loro attendono ancora il risarcimento. Inoltre, il fondo era stato creato per coprire anche i casi futuri.

Il decreto, secondo Furfaro, taglia i fondi per le persone che hanno subito danni a causa di vaccinazioni obbligatorie, danni che possono verificarsi in un numero limitato di casi. È preoccupante che il governo utilizzi questi fondi per altri scopi, mentre trova risorse per altri settori come gli evasori fiscali, i centri per i migranti in Albania e le società di calcio.

Il piano del governo sembra essere quello di spostare fondi dalla sanità pubblica al settore privato, senza effettuare investimenti nel primo. Questo comporta un rischio di allungamento delle liste di attesa, che diventano un affare per il settore privato. Furfaro sottolinea che i tagli colpiscono soprattutto le persone più vulnerabili, mentre vengono preservati i privilegiati.

Il governo, secondo Furfaro, sembra privilegiare il settore privato a discapito della sanità pubblica, ignorando le esigenze delle persone che non possono permettersi cure private e che rischiano di morire in attesa di prestazioni sanitarie. Nonostante siano stati presentati emendamenti per correggere queste distorsioni, sono stati tutti respinti. Gli errori tecnici e i tagli continui a danno delle fasce più deboli della popolazione mettono in discussione il motto ‘prima gli italiani’, evidenziando una preferenza per i privilegiati.