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Surfista attaccato da squalo: miracoloso ritorno a riva e tentativo di riattaccare la gamba

La storia di Kai McKenzie e la lotta per la sopravvivenza dopo l'aggressione

Surfista attaccato da squalo: miracoloso ritorno a riva e tentativo di riattaccare la gamba

Un giovane surfista di 23 anni di nome Kai McKenzie è stato vittima di un attacco da parte di uno squalo bianco lungo tre metri mentre si trovava al largo della spiaggia di North Shore vicino a Port Macquarie, nel Nuovo Galles del Sud, in Australia.

Nell’aggressione, il giovane ha perso una gamba, ma è riuscito a tornare a riva, dove è stato prontamente soccorso da turisti e agenti di polizia. Questi ultimi hanno fermato l’emorragia utilizzando il guinzaglio di un cane come improvvisato laccio emostatico. In seguito, la gamba del 23enne è stata ritrovata sulla spiaggia, spinta dalle onde, e immediatamente messa in ghiaccio per tentare di conservarla.

Successivamente, sia il giovane che l’arto amputato sono stati trasportati in elicottero all’ospedale di Port Macquarie e successivamente al John Hunter di Newcastle. Qui i medici hanno valutato la possibilità di riattaccare l’arto mozzato dallo squalo. Attualmente, le condizioni del surfista sono gravi ma stabili, mentre non è ancora stato reso noto se l’intervento chirurgico abbia avuto successo.

Come riportato dai media australiani, il 23enne è stato attaccato mentre si trovava in acqua con la sua tavola da surf, che si è rivelata fondamentale per il suo ritorno a riva dopo l’aggressione dello squalo. Un agente di polizia è stato determinante nell’aiutare il giovane, utilizzando il guinzaglio del suo cane come laccio emostatico per fermare l’emorragia, come ha raccontato Kirran Mowbray della NSW Ambulance all’emittente 10 News First.

McKenzie era tornato a praticare il surf da poco tempo dopo un periodo di pausa dovuto a un infortunio al collo. Il suo ritorno in acqua era stato festeggiato con un post su Instagram.

Nel frattempo, è stata avviata una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe per sostenere il giovane e la sua famiglia nelle spese mediche, in attesa di ulteriori sviluppi sulla sua condizione e sul possibile esito dell’intervento chirurgico.

Staff
  • PublishedJuly 25, 2024