Tragedia a Scampia: il crollo della Vela celeste
Testimonianze e solidarietà dopo la notte fatale
Una notte infernale è stata quella del 22 luglio scorso a Scampia, quando la Vela celeste è crollata, causando tre vittime e 12 feriti. Tra i morti c’erano Roberto Abbruzzo, sua madre Patrizia Della Ragione e la nipote Margherita Della Ragione, una tragedia familiare che ha lasciato un segno indelebile. Sette delle persone coinvolte erano bambine, con età compresa tra i due e i dieci anni.
Le indagini in corso dovranno chiarire le cause del crollo del ballatoio e se si poteva evitare questa tragedia. Nel frattempo, l’attenzione è rivolta ai feriti e a coloro che hanno perso la propria casa a causa dell’incidente.
Un’infermiera che ha partecipato ai soccorsi quella notte racconta con commozione i momenti di terrore vissuti. Dopo l’arrivo precipitoso di due uomini con bambine ferite, il pronto soccorso è stato invaso da una frenesia di attività per salvare vite. Le bambine sporche di terra e sangue, con lo sguardo terrorizzato, sono state subito prese in carico dal personale medico.
La confusione e la paura erano palpabili, con il personale sanitario che si è trovato ad agire nell’incertezza più totale. Senza conoscere le identità delle bambine, sono stati segnati numeri sui loro toraci per poterle distinguere e trattare nel modo più appropriato.
La testimonianza dell’infermiera evidenzia il coraggio e la dedizione di tutto il personale coinvolto nei soccorsi, che ha lavorato senza sosta per aiutare le vittime. In una situazione così drammatica, non ci sono eroi, ma solo persone che hanno fatto del loro meglio per fronteggiare l’emergenza.
Questa tragedia ha messo a dura prova l’animo umano, portando alla luce limiti e dolori che spesso rimangono nascosti. È un evento che resterà impresso nella memoria di chi ha vissuto quei momenti di terrore e solidarietà.