Cittadinanza in Italia: Proposta Ius Scholae e Dibattito Politico
Le possibili novità sulla cittadinanza italiana e le divergenze politiche sullo Ius Scholae
L’Italia è uno dei paesi europei con i requisiti più severi per ottenere la cittadinanza, ma potrebbero esserci dei cambiamenti in arrivo. Il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sollevato nuovamente la questione dell’introduzione dello ius scholae nel diritto italiano, un principio che consentirebbe di ottenere la cittadinanza italiana completando uno o più cicli scolastici.
Se Lega e Fratelli d’Italia hanno respinto più volte la proposta, l’uscita del presidente di Forza Italia potrebbe mettere in difficoltà il governo. Tajani ha sottolineato l’importanza di adattare i programmi di governo alle esigenze attuali, affermando che un buon italiano è colui che crede, conosce e difende l’Italia.
Il vicepremier ha ribadito che il mondo è in costante evoluzione e ha esortato a essere vigili. Tuttavia, la proposta dello ius scholae non ha trovato consenso tra Meloni e Salvini, che ritengono che ci siano altre priorità da affrontare, come l’economia e l’emergenza carceri.
Nonostante le divergenze all’interno del governo, i sondaggi indicano un sostegno da parte degli italiani per lo ius scholae. Tajani ha chiarito che non ci saranno accordi con il Partito Democratico, ma ha aperto alla possibilità di collaborazione se ci fosse un’approvazione reciproca delle proposte.
Intanto, la proposta di legge presentata da Forza Italia prevede di concedere la cittadinanza ai figli di cittadini stranieri che abbiano completato il ciclo scolastico obbligatorio in Italia. Il partito sottolinea che non basta solo imparare l’italiano, ma è necessario condividere i valori fondamentali della Repubblica.
Attualmente, la legge italiana prevede l’acquisizione della cittadinanza a 18 anni, senza un effettivo percorso di integrazione nella società italiana. La legge vigente si basa sul principio del diritto di sangue, introdotto nel 1992, che prevede tre modalità per ottenere la cittadinanza: per naturalizzazione, per matrimonio e per nascita.
A differenza di paesi come gli Stati Uniti, dove vale lo ius soli, in Italia non è sufficiente nascere nel paese per ottenere la cittadinanza. Secondo la legge attuale, i minori nati in Italia da genitori stranieri possono diventare cittadini italiani solo entro un anno dal compimento dei 18 anni, a condizione di aver risieduto legalmente e ininterrottamente nel paese.
Nel 2015, la Camera ha approvato una proposta di legge per uno ius soli temperato, che prevedeva requisiti specifici per l’acquisizione della cittadinanza. Tuttavia, la legge non è mai passata al Senato a causa dell’opposizione di vari partiti politici.
La prima proposta per uno ius scholae risale alla scorsa legislatura, ma non è mai stata votata. L’argomento rimane al centro del dibattito politico in Italia, con posizioni divergenti tra i vari partiti sulle modalità di concessione della cittadinanza.