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Emergenza poliomielite a Gaza: il virus ritorna dopo 25 anni

Il conflitto in corso rischia di diffondere la malattia, urgente campagna di vaccinazione

Emergenza poliomielite a Gaza: il virus ritorna dopo 25 anni

Il conflitto in corso nella striscia di Gaza non porta solo massacro e sofferenze per i civili, ma ha anche riportato alla luce il virus della poliomielite, assente nell’area da 25 anni. Il primo caso confermato riguarda un bambino di dieci mesi residente a Deir al-Balah, città colpita dai raid israeliani. Gli esperti ritengono che questo caso potrebbe essere solo la punta dell’iceberg, con il virus che potrebbe già circolare ampiamente nell’area.

L’Onu ha sollecitato un cessate il fuoco per consentire la vaccinazione di 640.000 bambini sotto i dieci anni e prevenire la diffusione della variante circolante del poliovirus di tipo 2. L’obiettivo è contenere la sua diffusione, ma senza pause umanitarie la campagna risulta impossibile, come dichiarato dall’Oms a Ginevra.

La poliomielite, causata da tre tipi di poliovirus, può colpire il sistema nervoso in poche ore, provocando paralisi che, nei casi gravi, può essere totale. Tuttavia, la maggior parte dei contagiati manifesta sintomi simili all’influenza, rendendo difficile rilevare la diffusione, soprattutto in zone di conflitto come Gaza.

Il contagio avviene attraverso l’ingestione di acqua o cibi contaminati o tramite saliva e goccioline emesse da tosse e starnuti di soggetti malati. I sintomi iniziali includono febbre, stanchezza, vomito, irrigidimento del collo e dolori agli arti, colpendo soprattutto i bambini sotto i cinque anni.

Fortunatamente, esistono due vaccini contro la poliomielite: il vaccino inattivato di Salk (IPV) da somministrare per iniezione intramuscolare e il vaccino vivo attenuato di Sabin (OPV) da somministrare per via orale. In Italia, il vaccino è obbligatorio dal 2016, ma ci sono ancora individui non vaccinati, contribuendo a una situazione preoccupante.

In Europa, tra il 2012 e il 2021, circa due milioni e mezzo di bambini non hanno ricevuto le tre dosi di vaccino entro i sei anni di età, evidenziando la necessità di una maggiore consapevolezza e adesione alla vaccinazione per prevenire la diffusione della poliomielite.

BURIONI
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  • PublishedAugust 22, 2024