Ambiente

Italia sotto accusa: direttiva rifiuti UE e rischi sanzioni

Commissione Europea avvia procedura per mancato recepimento normative

Italia sotto accusa: direttiva rifiuti UE e rischi sanzioni

Una nuova tegola si abbatte sull’Italia da parte dell’Unione Europea. La Commissione ha deciso di avviare una procedura nei confronti del nostro Paese, accusandolo di non aver recepito correttamente la direttiva quadro sui rifiuti. In una nota ufficiale, l’esecutivo comunitario ha evidenziato che l’Italia non ha implementato in modo adeguato diverse disposizioni della direttiva modificata. Tra queste, vi sono norme riguardanti la responsabilità estesa del produttore, il riciclaggio di alta qualità, la raccolta differenziata dei rifiuti pericolosi e l’attuazione di un sistema di tracciabilità elettronica.

Bruxelles ha inviato una lettera di costituzione, primo passo della procedura, dando al governo italiano due mesi di tempo per rispondere e correggere le lacune individuate. In caso di mancata azione correttiva, la Commissione potrebbe emettere un parere motivato e, infine, portare il caso davanti alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea, con il rischio di comminare una sanzione economica.

La direttiva quadro sui rifiuti, spiega la Commissione, rappresenta la principale normativa dell’UE volta a prevenire o ridurre la produzione di rifiuti, limitando gli impatti ambientali e migliorando l’efficienza nell’uso delle risorse. Questi obiettivi sono cruciali per la transizione verso un’economia circolare e per garantire la competitività a lungo termine dell’Unione.

Parallelamente, la Commissione ha richiamato tutti e 27 Stati membri per non aver raggiunto gli obiettivi di raccolta e riciclaggio dei rifiuti. La direttiva quadro sui rifiuti stabilisce obiettivi vincolanti per la preparazione al riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani. Numerosi Paesi, tra cui l’Italia, non sono riusciti a raggiungere l’obiettivo del 50% per il 2020 di preparazione al riutilizzo e al riciclaggio dei rifiuti urbani, come carta, metallo, plastica e vetro.

La direttiva sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio si applica a tutti gli imballaggi distribuiti sul mercato europeo e ai relativi rifiuti, indipendentemente dall’uso finale. Entro il 31 dicembre 2008, si richiedeva che tra il 55% e l’80% di tutti i rifiuti di imballaggio fossero riciclati. Gli obiettivi di riciclaggio per vari materiali, come vetro, carta, metalli, plastica e legno, sono stati in larga parte mancati.

Inoltre, la direttiva sui rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) impone la raccolta differenziata e il corretto trattamento di tali rifiuti, fissando obiettivi per la raccolta, il recupero e il riciclaggio. Gli Stati membri devono raggiungere annualmente un tasso minimo di raccolta pari al 65% del peso medio delle apparecchiature immesse sul mercato nei tre anni precedenti o all’85% dei RAEE generati sul territorio nazionale.

Staff
  • PublishedAugust 22, 2024