Politica

La controversia sullo Ius Scholae in Italia: identità, cittadinanza e cultura

Il dibattito politico sulla proposta di legge per la cittadinanza ai minori stranieri nati in Italia

La controversia sullo Ius Scholae in Italia: identità, cittadinanza e cultura

Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, ha ribadito l’importanza di una legge sullo Ius Scholae in Italia, sottolineando la necessità di rispecchiare la realtà attuale degli italiani, affermando che l’identità italiana non è determinata solo dalla provenienza dei genitori. Durante il suo intervento al Meeting di Rimini, Tajani ha affrontato il tema che divide la maggioranza, con la Lega di Matteo Salvini contraria alla proposta.

Pur riconoscendo che lo Ius Scholae non è parte del programma di governo, Tajani ha sottolineato che ciò non impedisce di discuterne. Ha enfatizzato la sua libertà di esprimersi senza imposizioni, sostenendo che la riforma che concederebbe la cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia e frequentanti le scuole italiane va avanti, poiché rappresenta la realtà attuale del Paese.

Tajani ha evidenziato l’importanza della formazione, dell’identità e della cultura, affermando che essere europei nella sostanza significa essere italiani ed europei per convinzioni e valori condivisi, indipendentemente dall’origine dei genitori. Ha sottolineato che la cittadinanza non dovrebbe dipendere dalla provenienza, ma dalle convinzioni e dall’anima europea di ciascuno.

La Lega si è opposta fermamente alla proposta, citando un vecchio video di Silvio Berlusconi in cui l’ex leader criticava l’Ius Soli e lo Ius Scholae. Le parole di Berlusconi sono state utilizzate per sostenere l’opposizione alla riforma, evidenziando preoccupazioni legate alla facilità di ottenere la cittadinanza e a presunte differenze culturali tra migranti e italiani.

In Italia, attualmente è in vigore lo Ius sanguinis, che richiede la discendenza da cittadini italiani per ottenere la cittadinanza, mentre lo Ius soli riconosce la cittadinanza a chi è nato nel Paese, indipendentemente dalla nazionalità dei genitori. Lo Ius Scholae propone di concedere la cittadinanza ai minori stranieri nati o arrivati in Italia entro i 12 anni che abbiano completato un ciclo scolastico di almeno 5 anni.

La proposta di legge sullo Ius Scholae è attualmente in sospeso in Parlamento e sarà ripresa in autunno. Fratelli d’Italia si è dichiarato contrario alla proposta, ribadendo che non fa parte del programma di governo.

Staff
  • PublishedAugust 22, 2024