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Elon Musk e la battaglia per la libertà di espressione sui social media

Il confronto tra Musk, Durov e le implicazioni globali sulla moderazione online

Elon Musk e la battaglia per la libertà di espressione sui social media

Elon Musk, su X, ha espresso la sua posizione sulla moderazione definendola come sinonimo di censura. Questo commento è arrivato poco dopo l’arresto di Pavel Durov, fondatore di Telegram, avvenuto a Parigi. Musk sostiene che i social media dovrebbero essere luoghi in cui la libertà di parola, il free speech, dovrebbe prevalere a ogni costo, senza restrizioni.

Attualmente, Musk è al centro dell’attenzione dell’Unione Europea, in particolare del commissario Thierry Breton, che lo ha richiamato per non aver rispettato gli obblighi previsti dal Digital Services Act, in relazione agli eventi nel Regno Unito e a un’intervista di Musk a Donald Trump.

In questo contesto, Musk ha manifestato il suo sostegno a Pavel Durov, il quale è stato accusato di aver creato un’app priva di moderazione, utilizzata per attività illegali come il traffico di droga e le frodi.

Musk ha definito l’attuale situazione come pericolosa e ha criticato la Francia riguardo ai diritti, ironizzando sulla libertà di espressione. Inoltre, ha attaccato Mark Zuckerberg, Ceo di Meta, accusandolo di censurare la libertà di parola e di consentire ai governi l’accesso ai dati degli utenti, senza affrontare problemi come lo sfruttamento dei minori su Instagram.

L’ambasciata russa a Parigi ha criticato le autorità francesi per il mancato rispetto dei diritti di Pavel Durov dopo il suo arresto. In Russia, Telegram è un canale di comunicazione fondamentale, utilizzato dal 63% della popolazione nel 2023, il doppio di WhatsApp.

Va sottolineato che Durov non ha un buon rapporto con la Russia, complicando ulteriormente la situazione. Dopo aver rifiutato di fornire dati personali durante le proteste in Ucraina nel 2013, Durov è stato costretto a vendere VKontakte, il social network russo da lui creato, trasferendosi all’estero e fondando Telegram.

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Elon Musl contro Zuckerberg su X

In Russia, Telegram è una fonte primaria di informazioni indipendenti, nonostante alcuni canali siano controllati o influenzati dal governo. Le reazioni russe all’arresto di Durov sono state contrastanti, con alcune figure pubbliche che lo criticano e altre che difendono la sua piattaforma come strumento per conoscere la verità.

Infine, diverse nazioni e organizzazioni internazionali hanno reagito all’arresto di Durov, con l’Ucraina che sottolinea il potenziale controllo dell’Occidente su Telegram e la Russia che solleva questioni riguardo alla libertà di espressione e alla censura.