Cronaca

Il Mistero dell’Assassinio di Sharon Verzeni: Coinvolgimento di Fabio Delmiglio e Sergio Ruocco

Le dichiarazioni dell'attore bergamasco e il coinvolgimento del compagno della vittima nell'indagine

Il Mistero dell’Assassinio di Sharon Verzeni: Coinvolgimento di Fabio Delmiglio e Sergio Ruocco

Fabio Delmiglio, noto attore bergamasco molto attivo sui social e spesso paragonato a Johnny Depp, ha recentemente rilasciato dichiarazioni riguardo a Sharon Verzeni, la barista di 33 anni brutalmente assassinata a coltellate nella notte tra il 29 e il 30 luglio da un aggressore ancora ignoto.

Delmiglio ha raccontato di essere stato avvicinato da Sharon al Vanilla bar di Brembate, dove la donna lavorava, pochi giorni prima della sua tragica morte. Secondo quanto riferito, Sharon avrebbe iniziato una conversazione chiedendo all’attore di pubblicizzare qualcosa, senza specificare di cosa si trattasse. Tuttavia, Delmiglio ha successivamente precisato di aver confuso la donna: “Sharon non l’ho mai conosciuta. Mi sono sbagliato, quella che ho conosciuto io era un’altra donna”, ha dichiarato l’attore.

La testimonianza di Delmiglio è stata raccolta dagli inquirenti, che stanno esaminando attentamente la vita privata di Sharon senza trascurare alcun dettaglio. Nel frattempo, il compagno della vittima, Sergio Ruocco, è stato nuovamente convocato in caserma il 24 agosto, questa volta senza essere sottoposto a interrogatorio. Ruocco ha dichiarato ai giornalisti: “Vado da tutte le parti in cui mi chiedono di andare. Entro ed esco dalla caserma”, sottolineando di non essere indagato ma di essere comunque al centro dell’attenzione degli investigatori per i dettagli che potrebbe rivelare sulla vita privata della compagna.

L’interesse degli inquirenti è stato suscitato anche dall’avvicinamento di Ruocco alla Chiesa di Scientology, sebbene al momento non siano emerse particolari ombre. La villetta in cui la 33enne viveva con Ruocco è stata oggetto di due ispezioni dei carabinieri, durante le quali è stato sequestrato il computer del 37enne (poiché Sharon non ne possedeva uno) e un cellulare che doveva ancora essere analizzato.