La storia di Pavel Durov: fondatore di Telegram e Zuckerberg russo
Dal successo di VK alla controversa detenzione in Francia: vita e carriera dell'imprenditore tech
Le autorità giudiziarie francesi hanno deciso di prolungare la detenzione di Pavel Durov, il fondatore di Telegram, dopo il suo arresto all’aeroporto di Le Bourget, vicino a Parigi, per presunti reati legati all’app di messaggistica. Questo evento ha rappresentato l’ultimo colpo di scena nella vita di una delle figure più influenti nel campo tecnologico a livello mondiale.
Di origine russa, Pavel Durov, 39 anni, ha lasciato la Russia nel 2014, dopo aver rifiutato le richieste del Cremlino di chiudere i gruppi di opposizione sul social network Vkontakte (VK), spesso paragonato a Facebook. Questo gli ha valso il soprannome di ‘Zuckerberg russo’. Fondato nel 2006, VK è stato creato da Durov dopo la laurea all’Università di San Pietroburgo.
Nel corso delle proteste contro il presidente russo Vladimir Putin all’inizio del 2012, Durov è emerso come un eroe dell’opposizione, rifiutandosi di chiudere i gruppi su VK dedicati all’organizzazione di manifestazioni. Tuttavia, i contrasti con il Cremlino sono aumentati quando ha rifiutato di fornire i dati personali degli utenti ai servizi di sicurezza russi (FSB), portandolo a vendere la sua quota nella società e a lasciare il Paese. Dopo essersi trasferito a Dubai e aver ottenuto la cittadinanza di Saint Kitts e Nevis, nei Caraibi, Durov ha acquisito la nazionalità francese in modo discreto nell’agosto del 2021.
Dopo la vendita di VK, Durov si è concentrato su Telegram, l’app di messaggistica che ha co-fondato con suo fratello Nikolai nel 2013. Inizialmente simile ad altre app come WhatsApp, Telegram si è evoluta nel tempo diventando un social network autonomo. Oltre alla comunicazione tra utenti, Telegram consente di creare gruppi fino a 200.000 persone e canali di trasmissione seguiti e commentati dagli utenti. L’azienda conta oggi più di 900 milioni di utenti, con un impegno per la libertà di espressione che ha caratterizzato la sua crescita.
La politica di moderazione leggera di Telegram ha permesso a cittadini di paesi con regimi autoritari di comunicare e organizzarsi, suscitando però l’irritazione di diverse autorità nazionali. In Russia, ad esempio, nel 2018 un tribunale di Mosca ha ordinato il blocco del servizio, scatenando proteste che hanno visto gli utenti inviare aeroplani di carta alla sede del FSB, simbolo di Telegram. Da allora, la Russia ha rinunciato ai tentativi di bloccare l’app, che viene utilizzata sia dai sostenitori del governo che dall’opposizione.
A livello globale, Telegram è diventata una piattaforma sempre più popolare, ma anche un rifugio per la disinformazione, l’estremismo di destra e altri contenuti dannosi. Insieme alla crescita dell’azienda, il patrimonio netto di Durov è stato stimato da Bloomberg a oltre 9 miliardi di dollari, mentre Forbes parla addirittura di 15 miliardi. Dopo aver lasciato la Russia nel 2014, Durov ha viaggiato in diverse città del mondo prima di stabilirsi a Dubai, mantenendo la cittadinanza francese e degli Emirati Arabi Uniti.
Pur mantenendo un profilo basso, evitando interviste ai media, Durov ha condiviso dettagli della sua vita privata sul suo canale personale di Telegram e su Instagram. Alto circa 176 centimetri, parla nove lingue straniere tra cui inglese, persiano e latino. Ha rivelato di seguire da 15 anni sette principi di salute per aumentare la produttività e la chiarezza mentale, tra cui evitare l’alcol, dormire a sufficienza, praticare attività fisica e seguire una dieta equilibrata.
Durov è un sostenitore dell’esposizione al freddo e pratica regolarmente bagni in acqua ghiacciata. Ha anche parlato dell’esperienza di digiuno depurativo, durante la quale avrebbe bevuto solo acqua per sei giorni nel 2019 per “resettare” il suo sistema digestivo e immunitario. Inoltre, ha dichiarato di avere oltre 100 figli biologici, risultato della donazione di sperma in diverse parti del mondo, non essendo sposato e vivendo da solo.
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