Pioggia oleosa a Città Giardino: incidente alla raffineria Isab
Le conseguenze e le indagini sul malfunzionamento della torcia
I residenti di Città Giardino, a Siracusa, si sono svegliati sotto una insolita pioggia oleosa che ha lasciato strane macchie su case e automobili. Questo fenomeno non è stato causato da condizioni meteorologiche, ma è stato provocato da un incidente presso la vicina raffineria Isab, conosciuta come il polo petrolchimico siracusano, situato tra i comuni di Priolo Gargallo, Melilli e Siracusa.
Secondo quanto spiegato dal sindaco Giuseppe Carta, la pioggia oleosa è stata causata dal malfunzionamento di una torcia a causa di un guasto nell’impianto. La torcia svolge un ruolo cruciale come valvola di sicurezza per l’impianto e, il lunedì 26 agosto, non ha emesso solo fumo, ma anche un vapore che ha generato le gocce oleose segnalate con preoccupazione dai residenti sui social media.
Le autorità locali, tra cui la polizia locale, i carabinieri, i vigili del fuoco e il personale dell’Arpa e dei Nictas (Nucleo investigativo circondariale tutela ambientale e sanitaria), hanno effettuato rilievi nella raffineria sotto il coordinamento della Procura. Quest’ultima ha disposto il sequestro dell’impianto Topping, da cui sembra sia partita la pioggia oleosa, una miscela di acqua e prodotti idrocarburici, secondo le prime indagini.
Nonostante il sequestro dell’impianto, la raffineria continua a operare, ma è stato vietato di apportare modifiche per consentire un’accurata indagine sulle cause del guasto. La Procura ha imposto questa misura cautelare per garantire la trasparenza dell’indagine.
La vicenda ha generato indignazione tra i cittadini e le associazioni locali, prefigurandosi come un potenziale caso di rilevanza nazionale. Il senatore dem Antonio Nicita ha presentato un’interrogazione ai ministri competenti, Pichetto Fratin, Urso e Schillaci, per ottenere chiarimenti sull’incidente e per valutare l’inclusione delle ex raffinerie Lukoil nei siti di interesse strategico nazionale.
Anche Legambiente Melilli si è schierata in prima linea, chiedendo informazioni sulla potenziale tossicità delle sostanze coinvolte nell’incidente.
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