Cronaca

Il delitto di Terno d’Isola: la confessione del presunto killer

La tragica vicenda di Sharon Verzeni e Moussa Sangare

Il delitto di Terno d’Isola: la confessione del presunto killer

Una ragazza con le cuffiette guardava le stelle nel cielo. Avvicinandomi da dietro, ho posato una mano sulla sua spalla e le ho detto: “Scusa per quello che sta per succedere”. Il mio intento era ucciderla, ma non sono riuscito nell’intento.

Questo è quanto emerge da alcuni passaggi del verbale della confessione di Moussa Sangare, fermato per l’omicidio di Sharon Verzeni avvenuto a Terno d’Isola nella notte tra il 29 e il 30 luglio, secondo fonti dell’inchiesta. Prima dell’incontro con la vittima, Sangare ha raccontato di aver incrociato due ragazzi. La donna, prima di essere colpita dalle tre pugnalate fatali, avrebbe chiesto ripetutamente “Perché? Perché? Perché?” a Sangare.

Il presunto assassino ha riferito agli investigatori di essere uscito quella sera con degli amici e di essere poi passato a casa per prendere un coltello. Prima dell’incontro fatale, ha minacciato due ragazzi di 15 e 16 anni con un coltello, i quali sono stati contattati dalla procura per testimoniare. “Li ho minacciati con un coltello poi sono andato via”, ha dichiarato Sangare.

Moussa Sangare, il presunto killer di Sharon Verzeni, ha collaborato con dei rapper e aveva il desiderio di partecipare a X Factor. Dopo aver minacciato i due ragazzi, ha avvistato la donna di 33 anni in piazza VII Martiri e ha deciso di ucciderla. In meno di un minuto, ha iniziato a seguirla in bicicletta. Nonostante abbia tentato di fuggire, le ferite inflitte erano troppo gravi.

Dopo il delitto, Sangare è fuggito in bicicletta e due giorni dopo ha seppellito il coltello utilizzato per commettere l’omicidio insieme ad altri coltelli non utilizzati e a un sacchetto contenente i vestiti sporchi di sangue sulla riva dell’Adda a Medolago.

Staff
  • PublishedAugust 31, 2024