Politica

Cittadinanza in Italia: confronto tra Ius Scholae e Ius Sanguinis

Analisi delle posizioni di Tajani e Crippa sulla riforma della cittadinanza

Cittadinanza in Italia: confronto tra Ius Scholae e Ius Sanguinis

L’Italia è il Paese europeo che ogni anno registra il maggior numero di concessioni di cittadinanza agli stranieri. Secondo Andrea Crippa, vice-segretario della Lega, la cittadinanza va conquistata e non regalata, pertanto ritiene che la legge attuale sia adeguata. Queste sono le sue parole riportate in un’intervista a Affari Italiani riguardo alla proposta di modifica della legge sulla cittadinanza avanzata di recente da Antonio Tajani.

Tajani ha dichiarato che gli italiani sono favorevoli alla riforma, citando i risultati dei sondaggi che indicano un sostegno allo Ius Scholae, considerato una riforma in linea con il Paese, a differenza dello Ius soli, percepito come una proposta ideologica. Ha incaricato i gruppi parlamentari di Forza Italia di esaminare la questione della cittadinanza e di elaborare una proposta di legge completa sia sullo Ius Scholae che sullo Ius Sanguinis, normativa che ritiene necessiti di revisione poiché attualmente consente la concessione della cittadinanza a individui che non dimostrano un reale desiderio di essere cittadini italiani.

La posizione della Lega, espressa da Crippa, si oppone al provvedimento, sottolineando la contrarietà ideologica nei confronti dello Ius Scholae. Secondo Crippa, la cittadinanza italiana va meritata e l’attuale legge è più che sufficiente. Lo Ius Scholae non rappresenta una priorità per l’Italia attuale e non era nemmeno incluso nel programma elettorale che ha portato alla vittoria del Centrodestra alle elezioni politiche del 2022.

Tajani ha spiegato che lo Ius Scholae prevede il riconoscimento della cittadinanza italiana dopo un percorso di studio certificato della durata di dieci anni, superato con successo e accompagnato da un’ottima conoscenza della lingua, della storia e della geografia del Paese, un sistema più rigoroso rispetto a quello attuale.

Il mondo della scuola sembra favorevole alla riforma, come indicato da un sondaggio condotto da Skuola.net su 750 partecipanti tra studenti, docenti e genitori. Il 62% degli intervistati si è espresso a favore dell’idea di legare il riconoscimento della cittadinanza al completamento di un determinato ciclo di studi, probabilmente la terza media, per i giovani nati in Italia o arrivati nel Paese prima del dodicesimo anno di età. Solo il 23% dei partecipanti, pur essendo tendenzialmente favorevole allo Ius Scholae, desidera conoscere i dettagli della proposta finale.

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Andrea Crippa (LaPresse)
Staff
  • PublishedSeptember 1, 2024