La prematura scomparsa di Simone Roganti, giovane promessa del ciclismo
Il ciclista di 21 anni morto improvvisamente: cordoglio nel mondo dello sport
Simone Roganti, il giovane ciclista di Spoltore, in provincia di Pescara, è morto improvvisamente dopo essersi sentito male in casa nella serata di venerdì 30 agosto. Il talentuoso sportivo, che aveva solo 21 anni compiuti pochi giorni fa, era già nel giro delle Nazionali. La Procura del capoluogo abruzzese ha avviato un’indagine sul decesso e il pm Luca Sciarretta ha ordinato l’autopsia sul corpo. Simone lascia il papà Fabiano, la mamma Alessandra e la sorella Lucrezia, lasciando dietro di sé un futuro da atleta ancora tutto da scrivere, interrotto in modo impietoso dal destino.
L’atleta si sarebbe sentito male nella sua casa di Villa Santa Maria, dove viveva con i genitori. Secondo quanto riportato da IlPescara, l’allarme è stato lanciato intorno alle ore 22:30 quando il giovane di 21 anni ha avvertito un improvviso malessere. I genitori hanno prontamente chiamato il 118, ma purtroppo le manovre dei soccorritori non hanno avuto successo.
La morte così improvvisa di un giovane atleta, sottoposto a continui controlli medici per la sua attività agonistica, è davvero difficile da accettare. La notizia ha scosso profondamente l’ambiente del ciclismo, non solo in Abruzzo. Simone aveva partecipato al Trofeo Matteotti l’anno scorso ed era un membro della squadra MG Kvis – Colors for Peace. Nell’anno in corso, aveva ottenuto il secondo posto nella classifica generale del Giro del Veneto e il settimo al campionato italiano Under 23. Nel 2024, aveva anche preso parte al Giro della Valle d’Aosta, concludendo al decimo posto.
Il presidente della Federazione Ciclistica, Cordiano Dagnoni, a nome del Consiglio Federale, dello staff della Nazionale e di tutto il mondo del ciclismo, ha espresso profondo cordoglio e si è unito commosso ai genitori e ai familiari di Simone per la prematura scomparsa, come dichiarato in una nota della FCI.
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