Emergenza Peste Suina in Italia
Impatto economico e misure di contenimento
La peste suina sta avanzando in Italia, colpendo maiali e cinghiali in diverse regioni del Paese. Attualmente, si contano 24 focolai, con una maggiore concentrazione in Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna. Le associazioni di settore e i veterinari sono preoccupati per i potenziali danni economici derivanti da un’epidemia di tale portata.
Il governo Meloni ha recentemente nominato un nuovo commissario straordinario, Giovanni Filippini, che ha emesso un’ordinanza e si è impegnato a fornire indennizzi agli allevatori colpiti. Filippini ha sottolineato l’importanza delle misure di prevenzione e dell’aumento dei livelli di biosicurezza, come la limitazione dei movimenti di suini nelle aree interessate.
Attualmente, siamo in una fase di valutazione dei risultati delle misure adottate, con un costante monitoraggio della situazione da parte delle autorità competenti. L’obiettivo principale è riportare la situazione alla normalità e evitare la diffusione del virus al di fuori delle zone colpite.
Gli allevatori italiani hanno lanciato un appello al governo per ottenere aiuti nella lotta contro la peste suina africana, che ha già causato l’abbattimento di decine di migliaia di animali. Il blocco delle esportazioni di carne suina ha generato ingenti perdite economiche per il settore, con stime che indicano danni mensili tra i 20 e i 30 milioni di euro.
La peste suina africana è una malattia virale che colpisce suini e cinghiali selvatici, causando elevata mortalità negli animali infetti. La malattia comporta notevoli perdite economiche e richiede misure di controllo rigorose. I sintomi tipici includono febbre, aborti, emorragie e morte improvvisa.
La trasmissione avviene principalmente attraverso il contatto diretto con animali infetti, l’ingestione di prodotti contaminati e le punture di zecche infette. L’eradicazione della malattia è un processo lungo e complesso, poiché attualmente non esistono vaccini o cure specifiche.
