Economia

Bce: Possibili Tagli Tassi e Impatto sui Mutui in Italia

Analisi sulle Prospettive Economiche e Finanziarie dopo la Riunione della Bce

Bce: Possibili Tagli Tassi e Impatto sui Mutui in Italia

Riflettori puntati sulla prossima riunione della Bce in calendario il 12 settembre prossimo. Si attende di sapere se la Banca centrale europea deciderà di tagliare i tassi d’interesse, considerando il rallentamento dell’inflazione e le preoccupazioni per la crescita economica. Un eventuale secondo taglio del costo del denaro nell’anno renderebbe meno costosi mutui e prestiti, sebbene il confronto con gennaio 2022 rimanga ancora preoccupante.

La possibilità di una recessione imminente potrebbe spingere l’Eurotower ad adottare ulteriori misure espansive, che potrebbero tradursi in risparmi più consistenti per le famiglie italiane. Ci si chiede quindi cosa accadrà a mutui e prestiti dopo settembre e soprattutto come potrebbero evolversi le rate in futuro.

Le mosse della Bce sui tassi

L’inversione di rotta della Bce con il primo taglio dei tassi a giugno potrebbe essere solo uno dei molteplici interventi espansivi che l’istituto guidato da Christine Lagarde potrebbe mettere in atto per sostenere un’economia europea in difficoltà. Mentre si registrano segnali di frenata e crisi aziendali, come nel caso di Volkswagen in Germania, gli analisti rivedono le previsioni e alcuni membri della Bce invocano interventi graduati.

Secondo gli esperti, a settembre potremmo assistere a un secondo taglio del costo del denaro di 25 punti base, portando i tassi al 3,5%. Tuttavia, si ipotizza la possibilità di ulteriori interventi a breve per sostenere l’economia. Il presidente della Bundesbank e membro della Bce, Joachim Nagel, avverte che un ritorno tempestivo alla stabilità dei prezzi non è scontato e invita alla prudenza nell’abbassare i tassi troppo rapidamente.

La Bce continuerà a basare le proprie decisioni sui dati macroeconomici più recenti, con l’obiettivo primario di raggiungere un’inflazione al 2%. I dati preliminari di agosto indicano che i prezzi nell’UE si sono attestati al 2,2%, in calo rispetto al 2,6% di luglio, principalmente a causa della diminuzione dei prezzi dell’energia. L’inflazione core è scesa al 2,8%, il livello più basso dal 2024.

Effetti ancora limitati sui mutui

Le aspettative di nuovi tagli dei tassi d’interesse da parte della Bce stanno facendo diminuire le rate di mutui e prestiti dopo un lungo periodo di rialzo. Gli italiani che rientrano dalle vacanze troveranno rate più basse da pagare grazie al calo dell’Euribor e dell’Irs, gli indici di riferimento per i mutui a tasso variabile e fisso.

Sebbene l’Euribor stia diminuendo, è ancora distante dall’Irs. Attualmente, per chi intende acquistare casa, il mutuo a tasso variabile risulta più conveniente rispetto a quello a tasso fisso. Ad esempio, per un mutuo medio di 126mila euro a 25 anni, i migliori tassi fissi partono dal 2,68%, con una rata mensile di 576 euro, mentre i tassi variabili partono dal 4,40%, con una rata mensile di 686 euro.

Inflazione Ue agosto 2024 - Eurostat
Inflazione Ue agosto 2024 – Eurostat

Anche se i prezzi dei mutui stanno diminuendo, gli effetti sulle rate di quelli a tasso variabile già sottoscritti sono ancora limitati. Secondo un’analisi condotta da Facile.it per Il Messaggero ad agosto, il calo dell’Euribor a tre mesi ha comportato un risparmio immediato di circa 12 euro al mese, pari a 144 euro l’anno. Con un secondo taglio dei tassi a settembre, la rata di un mutuo a tasso variabile potrebbe diminuire di circa 18 euro, quasi 220 euro l’anno.

Se il trend al ribasso dovesse continuare, come indicano le proiezioni sui futures, il risparmio annuo potrebbe raggiungere i 600 euro entro la fine del 2024. Ad esempio, per un mutuo medio di 126mila euro a 25 anni a tasso variabile sottoscritto all’inizio del 2022, la rata mensile potrebbe scendere da 733 euro a 721 euro a settembre, per poi arrivare a 683 euro a dicembre 2024 e addirittura a 641 euro a giugno 2025.

Nonostante ciò, è importante notare che la stessa rata del mutuo a gennaio 2022 costava solo 456 euro al mese, con un risparmio di 277 euro rispetto ai livelli attuali e un aumento di oltre 3 mila euro l’anno.

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Staff
  • PublishedSeptember 4, 2024