Economia

Rapporto Draghi sull’economia europea e sfide globali

Proposte e raccomandazioni per potenziare la competitività dell'UE

Rapporto Draghi sull’economia europea e sfide globali

A Bruxelles, l’attesa è palpabile per la presentazione del rapporto sulla competitività dell’Unione europea redatto da Mario Draghi. Un anno fa, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, aveva incaricato l’ex premier italiano di redigere un documento volto a potenziare l’economia del blocco e renderla più competitiva a livello globale, in particolare rispetto a Stati Uniti e Cina.

Recentemente, Draghi ha anticipato alcune linee guida del suo report durante incontri riservati a Bruxelles con gli ambasciatori dei 27 Stati membri e i leader dei gruppi politici del Parlamento europeo. Ha sottolineato l’urgenza di agire tempestivamente, esprimendo preoccupazione per il futuro dell’economia europea in assenza di interventi immediati.

Il rapporto di Draghi si articola in cinque macro-capitoli che trattano di produttività, riduzione delle dipendenze, clima e inclusione sociale. Vengono proposte soluzioni per dieci settori economici, con raccomandazioni specifiche per ciascuno di essi. Tra le priorità individuate vi sono i prezzi dell’energia, il ritardo dell’UE nell’innovazione, il mercato dei capitali, le regole della concorrenza e gli aiuti di Stato, la coesione sociale, il divario di competenze, la necessità di incrementare gli investimenti e la difesa.

Il rapporto, che dovrebbe contare circa 400 pagine, sottolinea la necessità per l’UE di ridurre le dipendenze da risorse chiave, come i minerali per le batterie, attualmente dominati dalla Cina, e di affrontare la sfida del cambiamento climatico. Vi sono evidenti parallelismi con le proposte avanzate da un altro ex premier italiano, Enrico Letta, che considera il mercato unico come uno strumento fondamentale per affrontare le sfide globali.

Nel corso degli incontri con gli ambasciatori UE, Draghi ha espresso soddisfazione per il fatto che molte delle sue idee siano già incluse nelle linee guida politiche presentate da von der Leyen a luglio. È evidente che il lavoro futuro della Commissione europea sarà fortemente influenzato dai suggerimenti di Draghi, riconosciuto come un esperto di economia e soprannominato “Super Mario” in Europa.

La presentazione del rapporto di Draghi è avvenuta in un contesto di calo delle borse europee, alimentato dalle crescenti preoccupazioni sull’economia globale e il rischio di una recessione, accentuato dalla crisi in settori strategici come quello automobilistico in Europa.

Recentemente, la Volkswagen ha annunciato un piano di ristrutturazione per rendere il marchio più competitivo e sostenibile nel lungo termine, con possibili conseguenze in termini di licenziamenti. Il capo delle finanze dell’azienda, Arno Antlitz, ha sottolineato la necessità di tagliare le spese e adattare la produzione per far fronte alla riduzione della domanda nel mercato automobilistico europeo post-pandemia.

Secondo Antlitz, la Volkswagen ha uno o forse due anni per ridurre le spese e adeguare la produzione, considerando il calo delle vendite e la necessità di affrontare la transizione verso le auto elettriche. La situazione è stata descritta come critica, con la Volkswagen che deve agire rapidamente per garantire la propria sopravvivenza in un mercato automobilistico in contrazione.

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