Cronaca

Strage di Brandizzo: Nuovi Dettagli sull’Influenza degli Smartphone sull’Incidente Ferroviario

Indagini su Uso Smartphone e Responsabilità dei Vertici Aziendali

Strage di Brandizzo: Nuovi Dettagli sull’Influenza degli Smartphone sull’Incidente Ferroviario

Nuovi dettagli emergono a poco più di un anno dalla strage di Brandizzo, avvenuta quando un treno travolse e uccise cinque operai su un binario. La sera del 30 agosto 2023, alle 23:49, un convoglio viaggiava a 157 chilometri orari, corrispondenti a circa 43,6 metri al secondo, causando la morte di Kevin Laganà, Michael Zanera, Giuseppe Sorvillo, Giuseppe Aversa e Giuseppe Saverio Lombardo.

Antonio Massa, il tecnico capo scorta di Rfi presente quella sera, ha attirato l’attenzione degli inquirenti insieme ad altri 14 indagati, tra cui 4 società. Si è scoperto che quattro minuti prima della tragedia, Massa aveva aggiornato il suo stato di WhatsApp e condiviso un link su Facebook. L’attività sui social del capo scorta è stata ricostruita grazie all’analisi di numerosi dispositivi sequestrati nell’ambito delle indagini tecniche condotte dalla procura di Ivrea.

Le indagini sono ora nelle mani dei pubblici ministeri Valentina Bossi, Giulia Nicodemi e della procuratrice capo Gabriella Viglione. Il focus è sull’eventuale influenza dell’uso dello smartphone da parte di Massa sull’accadimento della tragedia. Si sta verificando se l’aggiornamento di WhatsApp sia avvenuto nei minuti precedenti all’incidente e se Massa sia rimasto connesso anche dopo. Già nei giorni successivi alla strage, i cellulari hanno rivelato dettagli cruciali di quei momenti drammatici.

vittime di Brandizzo foto Facebook
Le vittime di Brandizzo (foto Facebook)

In un video pubblicato su Instagram da Kevin Laganà, la vittima più giovane di 22 anni, si sente Massa dare istruzioni agli operai: “Se vi dico ‘treno’, andate da quella parte!”.

Accanto a Massa, risultano indagati Andrea Gibin Girardin, capocantiere di Sigifer, l’azienda incaricata dei lavori di manutenzione. Le ipotesi di reato per entrambi sono disastro ferroviario e omicidio con dolo eventuale. Coinvolti anche altri vertici di Sigifer, tra cui il direttore generale Franco Sirianni, il direttore tecnico Cristian Geraci, la legale rappresentante Simona Sirianni e il socio Daniele Sirianni; due dirigenti di Rfi, Gaetano Pitisci e Andrea Bregolato, oltre a tre manager della Clf, la società che aveva subappaltato i lavori a Sigifer.