Riforma Infrazioni e Concessioni Balneari: Decisioni del Consiglio dei Ministri
Approvato decreto legge per risolvere infrazioni e riformare concessioni balneari
Il Consiglio dei ministri, durato poco più di mezz’ora, ha approvato il decreto legge Infrazioni, contenente disposizioni urgenti per risolvere procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dell’Italia, inclusi provvedimenti per i balneari. Prima dell’inizio del Cdm, si è tenuto un vertice tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e i due vicepremier, Antonio Tajani e Matteo Salvini, per discutere delle concessioni balneari. L’approvazione della riforma del settore della distribuzione di carburanti e della ristrutturazione della rete è stata rimandata per ulteriori approfondimenti, secondo fonti istituzionali.
Nel Consiglio dei ministri di oggi, mercoledì 4 settembre 2024, sono state prese importanti decisioni. Il provvedimento approvato consentirà all’Italia di ridurre significativamente il numero di procedure di infrazione pendenti, allineandosi alla media europea. In particolare, il decreto legge faciliterà la chiusura di 16 casi di infrazione e di un caso EU Pilot.
È stata anche approvata la tanto attesa riforma delle concessioni balneari, frutto della collaborazione tra Roma e Bruxelles. Questa riforma ha trovato un equilibrio tra l’apertura del mercato delle concessioni e la tutela delle aspettative legittime dei concessionari attuali, risolvendo così una questione di rilevanza nazionale.
La riforma prevede l’estensione della validità delle attuali concessioni fino al 2027, con l’obbligo di avviare le gare entro giugno 2027. Le nuove concessioni avranno una durata compresa tra 5 e 20 anni, garantendo ai concessionari di ammortizzare gli investimenti effettuati e di assumere i lavoratori impiegati nella precedente concessione.
Sono previsti anche indennizzi per i concessionari uscenti a carico dei concessionari subentranti, oltre alla valutazione delle offerte considerando l’attività balneare come fonte principale di reddito nei cinque anni precedenti.
La riforma della rete dei carburanti è stata rimandata a causa delle proteste dei gestori. Il testo discusso in Cdm è stato criticato per gli effetti negativi che potrebbe avere sui bilanci degli italiani, secondo il capogruppo Pd Vinicio Peluffo. I pentastellati denunciano la riforma come un favore alle lobby e un danno per gli automobilisti italiani.
Il presidente dell’Unione nazionale consumatori, Massimiliano Dona, ha dichiarato che la riforma dovrebbe aumentare la concorrenza senza introdurre vincoli alle aperture attraverso autorizzazioni amministrative. Si attendono ulteriori approfondimenti prima di una nuova data per l’esame del provvedimento.