Risolta la disputa sulle concessioni balneari tra Italia e UE
Nuove regole per le concessioni fino al 2027 e accordo con Bruxelles
Dopo anni di tensioni e controversie, la lunga disputa tra Roma e Bruxelles riguardante le concessioni balneari sembra finalmente giunta a una conclusione. La Commissione europea ha approvato l’ultima proposta di legge inviata dal governo di Giorgia Meloni, dichiarando di aver raggiunto un accordo con l’Italia.
La proposta prevede l’estensione delle attuali concessioni fino al settembre 2027, con l’obbligo di avviare le gare entro giugno dello stesso anno. Le nuove concessioni avranno una durata variabile da un minimo di 5 a un massimo di 20 anni, al fine di consentire ai concessionari di recuperare gli investimenti effettuati.
È previsto che il nuovo gestore dovrà risarcire il precedente per gli investimenti degli ultimi cinque anni e considerare i beni non ammortizzabili. Inoltre, i nuovi gestori dovranno garantire l’assunzione dei lavoratori impiegati nella concessione precedente, che dipendevano principalmente da tale attività per il loro reddito.
La proposta include anche un criterio di valutazione per le nuove gare, che tiene conto del fatto che il richiedente abbia avuto una concessione balneare come principale fonte di reddito per sé e la propria famiglia nei cinque anni precedenti. L’obiettivo è trovare un equilibrio tra l’apertura del mercato e la tutela degli attuali concessionari, in collaborazione con Bruxelles.
L’Italia è stata criticata dall’Unione Europea per non aver rispettato i criteri della direttiva Bolkestein, e la riforma approvata dovrebbe evitare eventuali sanzioni. La Commissione ha accolto positivamente l’accordo raggiunto, sottolineando l’importanza di rispettare la data del 2027 per l’avvio delle nuove gare.
Tuttavia, nonostante l’approvazione dell’Unione Europea, la Commissione ha sottolineato la necessità che la legge venga effettivamente attuata. Le critiche dei balneari alla nuova legge potrebbero mettere in difficoltà coloro che hanno sostenuto le posizioni dei concessionari negli ultimi anni.
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