Omicidio a San Giovanni Rotondo: la verità nascosta dietro una morte apparentemente naturale
La storia dell'omicidio premeditato di Artur Dawid Prefet e il tradimento che ha portato alla luce la verità
Era irreperibile dopo la sentenza di condanna della Corte d’assise d’appello di Bari, emessa nel marzo 2021 e diventata definitiva dal novembre dello scorso anno, per l’omicidio, con l’aggravante della premeditazione, di Artur Dawid Prefet, bracciante agricolo polacco di 34 anni. L’uomo fu picchiato con un martello batticarne di grosse dimensioni e poi strangolato con un grosso cavo elettrico nei pressi di un’azienda agricola di San Giovanni Rotondo (Foggia), in contrada Fazioli, il 6 marzo 2018. Darius Kazimierz Hodorowicz, 37enne di nazionalità polacca, è stato condannato a 15 anni di reclusione per l’omicidio del connazionale, con l’aggravante della premeditazione.
Il 12 settembre è stato fermato dagli agenti di polizia a Como, all’esterno di un supermercato. Nel processo del 7 marzo 2019 era stato assolto con formula piena per non aver commesso il fatto. Inizialmente non sembrava si trattasse di omicidio, ma di una morte naturale. La vittima presentava segni sul volto apparentemente compatibili con una caduta, ma c’era un’ecchimosi sul collo che aveva sin da subito destato sospetti agli inquirenti. Furono due le persone fermate.
Il cavo elettrico, fondamentale prova dell’omicidio, fu recuperato il 14 settembre dello stesso anno dal Nucleo sommozzatori dei carabinieri di Pescara in un laghetto dell’azienda agricola. Hodorowicz fu tradito da un sms che la notte dell’omicidio inviò ad una connazionale per informarla della morte del 34enne, aggiungendo che non avrebbe voluto fargli del male.
Questo tragico episodio ha scosso la comunità locale e ha portato alla luce dettagli scioccanti sulla vicenda. La giustizia è stata fatta, ma il dolore e lo sgomento rimangono vividi tra coloro che hanno conosciuto le vittime e che sono stati coinvolti in questa terribile vicenda.