Salvini: solidarietà a Trump e difesa contro processi politici
La Lega sostiene il vicepremier: #iostoconsalvini e processo Open Arms
Matteo Salvini, vicepremier e ministro degli Esteri, ha recentemente espresso la sua solidarietà a Donald Trump dopo un tentato assassinio. Salvini ha dichiarato: “Processi, violenti, fanatici e comunisti non ci fermeranno. Avanti a testa alta!”. Questo commento è stato fatto in risposta alla richiesta di condanna nei confronti di Salvini nel processo Open Arms e ai colpi di arma da fuoco sparati nel campo da golf di Trump.
La Lega, partito di cui fa parte Salvini, ha difeso il politico dopo la richiesta di condanna nel processo Open Arms. Mentre il governo ha supportato Salvini, quest’ultimo ha convocato d’urgenza il consiglio federale della Lega. L’unico punto all’ordine del giorno è stato: “Iniziative della Lega per difendere la Democrazia, il voto popolare e la sicurezza dei cittadini messi a rischio da una sinistra anti-italiana che usa i Tribunali per le sue vendette politiche”.
Sui social media è comparso l’hashtag #iostoconsalvini, con la possibilità di una raccolta firme a sostegno di Salvini attraverso gazebo nelle piazze nei prossimi due fine settimana. Salvini ha dichiarato: “Arrendermi? Mai. Io non mollo”. Ha anche aggiornato la sua biografia ‘Controvento’ con tredici pagine intitolate ‘Processo a un italiano’, per raccontare la sua versione di quanto considera un processo politico.
Nel suo libro breve, Salvini elenca tredici casi di navi di ONG rimaste in mare, sottolineando che non hanno portato a procedimenti giudiziari. Esprime fiducia nel fatto che i giudici di Palermo saranno più equilibrati rispetto alla collega di Catania, la giudice Apostolico, coinvolta in una controversia un anno fa per non aver convalidato il trattenimento di migranti a Pozzallo.
I pubblici ministeri Marzia Sabella, Geri Ferrara e Giorgia Righi hanno motivato la richiesta di condanna sostenendo che si tratti di provvedimenti illegittimi a vantaggio dell’immagine di intransigenza di Salvini. L’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) ha criticato la “reazione scomposta” da parte di esponenti del governo, sottolineando l’importanza dei principi fondamentali della democrazia: l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge e l’autonomia e indipendenza della magistratura.