Economia

Il futuro incerto dell’industria automobilistica italiana: la sfida della gigafactory di Termoli

Investimenti, ritardi e incertezze: il destino della produzione elettrica in Italia

Il futuro incerto dell’industria automobilistica italiana: la sfida della gigafactory di Termoli

L’incontro odierno presso il ministero del Made In Italy ha aggiunto nuove incertezze sul futuro dell’industria automobilistica italiana. Il governo ha deciso di dirottare circa 226 milioni di euro di finanziamento statale destinati alla gigafactory di Termoli su altri progetti, portando il totale degli investimenti per la fabbrica a 2,09 miliardi di euro.

Durante la riunione, che ha coinvolto il ministro Urso, i sindacati, Stellantis e Acc (joint venture tra Stellantis, Mercedes e Total), è emerso che il principale ostacolo è rappresentato dai ritardi nella produzione. Acc ha manifestato l’intenzione di sviluppare una tecnologia più avanzata per rendere le batterie elettriche più efficienti e convenienti. Inoltre, l’Amministratore Delegato di Stellantis, Tavares, ha sottolineato il caos regolatorio in Europa e la necessità di adattare la produzione in base alla domanda di veicoli elettrici.

Questo scenario implica che gli investimenti nella gigafactory saranno effettuati solo quando la richiesta di batterie aumenterà significativamente a causa della crescita delle vendite di auto elettriche. Di conseguenza, il governo potrebbe essere costretto a riallocare i fondi europei destinati a Termoli su altri progetti, con possibili ripercussioni negative sul settore automobilistico italiano.

Il nodo cruciale riguarda lo stabilimento Stellantis di Termoli, che attualmente produce motori per veicoli a combustione interna. Tuttavia, questi motori potrebbero presto diventare obsoleti sul mercato. Samuele Lodi, responsabile mobilità Fiom Cgil, ha espresso preoccupazione riguardo alla situazione, sottolineando che la produzione di motori a Termoli è in calo e che il progetto della gigafactory potrebbe slittare oltre il 2030.

Attualmente, l’unico modello elettrico prodotto in Italia è la Fiat 500 a Mirafiori, le cui vendite stanno diminuendo. Per discutere nuovamente della gigafactory di Termoli, sarà necessario attendere il 2025, quando Acc dovrebbe essere pronta a fornire nuovi tipi di batterie a Mercedes e Stellantis per avviare gli investimenti. Il governo si è impegnato a trovare ulteriori finanziamenti per lo stabilimento, ma i sindacati non sono convinti e hanno annunciato mesi di mobilitazione.

Stellantis ha garantito la continuità della produzione di motori a Termoli, ma non ha proposto nuovi prodotti per compensare il calo dei volumi e la fine prevista dei motori attuali. L’uso di ammortizzatori sociali è aumentato, e i sindacati chiedono ad Acc di confermare la costruzione della gigafactory, a Stellantis di potenziare la produzione di motori e al governo di mantenere i fondi necessari per rilanciare il progetto industriale a Termoli.

L’autunno si prospetta caldo per l’industria automobilistica italiana, con incertezze e sfide da affrontare per garantire la sostenibilità e la competitività del settore nel lungo termine.