Nomina di Raffaele Fitto come Vicepresidente Esecutivo: Bilanciamento Politico in Europa
Fitto nominato vicepresidente con deleghe alla Coesione e alle Riforme, suscitando controversie e aspettative
La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, ha annunciato la nomina di Raffaele Fitto, ministro per gli Affari Europei e Pnrr nel governo Meloni, come vicepresidente esecutivo con deleghe alla Coesione e alle Riforme. Questa decisione ha ignorato le opposizioni di socialisti, verdi e liberali, che si erano opposti a dare un ruolo di vicepresidenza a un esponente di un partito contrario alla politica di von der Leyen.
Fitto condividerà il ruolo di vicepresidente esecutivo con il francese Stephane Sejourné e la socialista spagnola Teresa Ribera. Questa mossa è stata vista come un tentativo di bilanciare il peso degli Stati membri rispetto alle divisioni politiche interne.
Antonio Tajani, leader di Forza Italia e ministro degli Esteri, è stato accreditato di aver facilitato il dialogo tra Giorgia Meloni e von der Leyen, spingendo Meloni a distanziarsi da posizioni estreme e convincendo von der Leyen ad assegnare un ruolo di rilievo a un esponente dell’opposizione.
Fitto è stato accolto con entusiasmo da Tajani, che ha elogiato la sua nomina come un segno della credibilità e del ruolo di peso dell’Italia in Europa. Fitto sarà uno dei sei vicepresidenti esecutivi, insieme a quattro donne e un altro uomo.
Le deleghe di Fitto saranno temporaneamente affidate al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, in attesa di ulteriori sviluppi. Meloni sembra voler guadagnare tempo prima di affrontare la questione del possibile rinvio al giudizio della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. Mantovano, tuttavia, potrebbe non essere in grado di gestire le pesanti deleghe di Fitto a lungo termine, e potrebbe essere sostituito dall’attuale sottosegretario all’attuazione del Programma, Giovanbattista Fazzolari.
