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Il caso dei fratelli Menendez: omicidio a Beverly Hills

La storia di Lyle ed Erik Menendez e il controverso processo che ha sconvolto l'opinione pubblica

Il caso dei fratelli Menendez: omicidio a Beverly Hills

La seconda stagione della serie “Monsters”, ideata da Ryan Murphy e Ian Brennan, è ora disponibile su Netflix. Dopo aver trattato il caso di Jeffrey Dahmer, questa nuova stagione si concentra sulla storia dei fratelli Lyle ed Erik Menendez, che nel 1989 hanno commesso un omicidio che ha scosso Beverly Hills.

Tutto ebbe inizio il 20 agosto del 1989, quando la polizia di Beverly Hills ricevette una telefonata agghiacciante che li condusse alla villa di José Menendez e Louise “Kitty” Andersen, dove trovarono i corpi senza vita dei genitori dei due fratelli. Le vittime erano state uccise con un fucile a pompa, che aveva lasciato segni devastanti sui loro corpi all’interno della lussuosa dimora.

I due figli della coppia, Lyle ed Erik, fecero la macabra scoperta al loro ritorno a casa, dopo essere usciti per andare al cinema. Trovatisi di fronte alla scena del crimine, chiamarono immediatamente la polizia. Inizialmente si pensò a un delitto legato alla mafia, data la modalità di esecuzione e i presunti legami di José con il crimine organizzato locale.

Nei mesi successivi all’omicidio, i due fratelli, sotto shock, iniziarono a godere dell’ingente patrimonio ereditato dai genitori, conducendo una vita di lusso e sperperando cifre considerevoli. Tuttavia, le indagini della polizia portarono alla scoperta che le armi utilizzate nell’omicidio erano state acquistate proprio da Lyle ed Erik poco prima della tragedia.

La svolta nelle indagini avvenne quando lo psicologo di Erik, il dottor Oziel, riuscì a ottenere la confessione del ragazzo, che rivelò i dettagli del piano omicida, compreso il coinvolgimento di entrambi i fratelli. Erik ammise di non essere stato in grado di uccidere la madre, ma dichiarò che fu Lyle a spararle in faccia senza esitazione.

Le registrazioni delle sedute con lo psicologo furono decisive durante il processo, in cui i fratelli Menendez cambiarono più volte versione dei fatti. Nel luglio del 1993, affermarono di aver ucciso i genitori in legittima difesa, sostenendo di essere stati vittime di abusi fisici, mentali e sessuali da parte dei genitori.

Tuttavia, la difesa dei fratelli si rivelò inconsistente, e nel 1996 furono condannati all’ergastolo. La storia dei Menendez continua a suscitare dibattiti e interrogativi sulla verità dietro quegli omicidi e sulle motivazioni che li hanno spinti a compiere un gesto così estremo.

Staff
  • PublishedSeptember 19, 2024