Politica

Divisioni e alleanze nel nuovo Cda Rai: il caos della politica italiana

Analisi delle nomine e degli accordi tra partiti per il controllo del Cda Rai

Divisioni e alleanze nel nuovo Cda Rai: il caos della politica italiana

La parola “unità” è diventata un mantra nelle manifestazioni dei partiti di centrosinistra, ma sembra che i leader di questi partiti non la recepiscano appieno, specialmente quando si tratta di nomine come quelle del nuovo Cda della Rai votate in Parlamento, dove vanno ognuno per la propria strada.

Il Partito Democratico, insieme ad Azione e Italia Viva, ha scelto l’Aventino, mentre il Movimento 5 Stelle, seguito da Alleanza Verdi Sinistra, ha siglato un accordo con la maggioranza che ha portato alla riconferma di Alessandro Di Majo e all’elezione di Roberto Natale, proposto da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Dall’altra parte, i due consiglieri eletti dalla maggioranza sono Federica Frangi (Fdi) e Antonio Marano (Lega).

Europa Verde, interrogato dai giornalisti su questa divisione che ha favorito il governo, ha dichiarato che il “Campo largo” non esiste, ma è un obiettivo che verrà raggiunto con pazienza, sottolineando i punti in comune come il salario minimo e la battaglia contro l’autonomia differenziata.

Giuseppe Conte, nel merito della scelta di accordarsi sulla nomina di Natale, ha spiegato che lasciare a un’altra fazione il controllo totale del Cda dopo aver calendarizzato la riforma del servizio pubblico non sarebbe stato saggio.

Nel Partito Democratico c’è molta rabbia e l’ex premier Giuseppe Conte è stato accusato di aver trattato una poltrona impedendo alle opposizioni di fare fronte comune per ottenere un rinvio che avrebbe permesso di mettere mano a una riforma conforme al Media Freedom Act.

Il Movimento 5 Stelle ha giustificato il cambio di linea con l’ok del governo Meloni per calendarizzare la riforma della tv pubblica in tempi brevi, ottenendo ciò che aveva richiesto unitariamente.

Il Pd ha accusato il M5S di tenere il piede in due scarpe, firmando documenti contraddittori sulle nomine in Rai e criticando l’alleanza con Giorgia Meloni.

La Lega di Matteo Salvini potrebbe ottenere la presidenza ai danni di Forza Italia, con la designazione di un nuovo amministratore delegato e la nomina di Antonio Marano come presidente pro tempore del Cda.

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Giuseppe Conte e Nicola Fratoianni (LaPresse)
Staff
  • PublishedSeptember 26, 2024