Mistero sulla morte del cameriere tunisino sul lago di Garda
Indagini in corso per chiarire le circostanze del decesso
Il mistero avvolge ancora il caso di Mohamed Hedi Karoui, il cameriere tunisino di 54 anni trovato morto nelle acque del lago di Garda sabato pomeriggio (21 settembre) tra Desenzano e Sirmione. Attualmente si attendono i risultati dell’autopsia, disposta dalla magistratura, per fare chiarezza sulla sua morte.
Karoui, residente a Gargnano (Brescia), si era trasferito ad Andalo, in provincia di Trento, dove aveva trovato lavoro in un hotel locale. Il suo datore di lavoro, preoccupato per la sua assenza al lavoro, aveva denunciato la scomparsa ai carabinieri della zona.
Il corpo del cameriere, trasferito all’obitorio dell’ospedale di Desenzano, è stato riconosciuto dal suo datore di lavoro in presenza dei guardiacoste. Le indagini sul caso sono ora in corso, coordinate dalla procura di Brescia e affidate ai militari della guardia costiera e della sezione operativa navale di Salò della guardia di finanza.
Al momento del ritrovamento, il cameriere indossava ancora i vestiti, ma tutte le tasche erano vuote: non c’erano chiavi di casa, documenti o telefono cellulare, solo un biglietto per il traghetto di Navigarda. Non sono stati riscontrati segni di violenza durante un primo esame medico sul cadavere, ma il mistero sulla sua morte persiste.
Le ipotesi attuali riguardano un gesto estremo o una caduta accidentale seguita da annegamento, forse causata da un malore. Resta da chiarire l’esatta dinamica del decesso, in attesa di eventuali sviluppi dall’esame autoptico.