Alluvioni in Polonia: controversia sui castori e la sicurezza degli argini
Il dibattito sul ruolo dei castori nelle alluvioni e le misure di protezione
Le intense alluvioni che hanno colpito la Polonia a metà settembre, causate dalla tempesta Boris, hanno provocato danni significativi a infrastrutture e abitazioni, costretto migliaia di persone a evacuare e causato almeno cinque vittime. Durante un incontro con l’unità di crisi per le alluvioni, il primo ministro polacco Donald Tusk ha sollevato la questione della sicurezza degli argini, sostenendo che i castori rappresentino una minaccia concreta.
I castori, noti per costruire dighe per creare rifugi e proteggersi dai predatori, potrebbero danneggiare le rive dei fiumi, indebolire gli argini e causare accumuli d’acqua, secondo alcuni ricercatori. Tusk ha sottolineato l’importanza di difendere le infrastrutture dai castori e ha dichiarato che il governo adotterà tutte le misure necessarie, nel rispetto della legge, per proteggere gli argini, affermando che la sicurezza degli argini è una priorità assoluta.
Le dichiarazioni del premier hanno scatenato critiche da parte di animalisti ed esperti. Il biologo ambientale Andrzej Czech ha definito assurde le affermazioni di Tusk, sostenendo che le dighe dei castori svolgono un ruolo fondamentale nel prevenire le inondazioni e che il problema potrebbe essere risolto proteggendo gli argini con reti metalliche.
Il dibattito sul ruolo degli animali selvatici nel danneggiare gli argini dei fiumi emerge spesso in contesti di alluvioni. In Italia, ad esempio, dopo una grave alluvione in Romagna nel 2023, si è discusso del possibile impatto degli istrici. Di recente, il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha menzionato il presunto ruolo delle nutrie nei danni causati dalle alluvioni che hanno colpito la provincia di Treviso.