Codice di Condotta per il Telemarketing: Regolamentazione e Sanzioni
Nuove norme per contrastare le chiamate indesiderate e proteggere la privacy dei cittadini
Il Garante della privacy ha introdotto il codice di condotta per le attività di telemarketing e teleselling al fine di regolamentare le pratiche di contatto telefonico con i cittadini. Questa decisione è stata presa in risposta alle numerose lamentele dei cittadini che, nonostante si fossero registrati nel registro delle opposizioni, continuavano a ricevere chiamate indesiderate da parte degli operatori.
Il codice, sviluppato in collaborazione con associazioni di committenti e consumatori, call center e teleseller, impone alle società aderenti di adottare misure specifiche per garantire la correttezza e la legittimità dei trattamenti dei dati lungo l’intera filiera del telemarketing. Tra le principali novità introdotte vi è un aumento delle sanzioni per coloro che violano la privacy dei cittadini, nuovi obblighi per le società committenti e i call center, l’identificabilità dei numeri chiamanti e la limitazione degli orari di chiamata dalle 9 alle 20, escludendo i giorni festivi.
Le società venditrici dovranno ottenere consensi specifici per ciascuna finalità, informare i contattati sull’utilizzo dei loro dati e garantire il pieno esercizio dei diritti. È prevista anche una valutazione di impatto per i trattamenti automatizzati. Il contratto con il fornitore del servizio dovrà includere un meccanismo sanzionatorio, come penali o la revoca delle commissioni, nel caso in cui venga stipulato un contratto senza un legittimo consenso.
Le società venditrici dovranno inoltre fornire informazioni dettagliate sul trattamento dei dati personali e sui diritti degli interessati durante ogni chiamata. Il codice mira anche a contrastare l’operato dei call center abusivi attraverso sanzioni e penali. Tra gli obblighi dei committenti vi è la verifica preventiva delle garanzie offerte dai fornitori e la conformità agli standard del codice.
Il fenomeno del telemarketing selvaggio continua a rappresentare un problema in Italia. Il responsabile privacy del Codacons, Gianluca Di Ascenzo, ha sottolineato che il codice di condotta potrà contribuire a limitare questa pratica. Anche il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, ha evidenziato la necessità di intensificare le azioni e trovare soluzioni in linea con le normative europee per contrastare le pratiche illegali del telemarketing.
Un’altra criticità individuata riguarda l’uso di numeri falsi per mascherare l’identità del chiamante. Urso ha sottolineato l’importanza di introdurre protocolli sicuri per garantire l’autenticità dei numeri chiamanti e ridurre le chiamate illegali. Attualmente, è in discussione alla Camera una proposta di legge che prevede disposizioni specifiche per migliorare la qualità del servizio e contrastare le pratiche illegali del telemarketing.
Secondo il ministro Urso, nel registro pubblico delle opposizioni sono presenti circa 30 milioni di numeri telefonici e più di 900 operatori di telemarketing. Gli operatori hanno effettuato oltre 5,7 miliardi di verifiche dal 2011 e inviano centinaia di milioni di numeri annualmente. Le aziende che non rispettano le normative vigenti rischiano sanzioni fino al 4% del fatturato annuo. Diverse società hanno già ricevuto sanzioni milionarie dall’autorità competente.