Verità e giustizia per Denis Bergamini: condannata l’ex fidanzata per omicidio
La lunga battaglia legale per scoprire la verità sulla morte di Denis Bergamini
Dopo 35 anni, finalmente è arrivata una sentenza nel caso di Donato Denis Bergamini, deceduto il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. Secondo i giudici della Corte d’assise di Cosenza, Bergamini non si è suicidato gettandosi sotto un camion in transito, come si era sostenuto inizialmente, ma è stato ucciso e il suo corpo è stato abbandonato sulla strada dopo la sua morte.
L’ex fidanzata Isabella Internò è stata condannata a sedici anni di reclusione. Le accuse mosse nei suoi confronti erano di omicidio volontario premeditato in concorso con individui sconosciuti. Nonostante la richiesta della pubblica accusa di una condanna a 23 anni, i giudici hanno riconosciuto la premeditazione ma hanno valutato prevalenti le circostanze attenuanti rispetto alle aggravanti.
Con la conclusione del processo di primo grado nei confronti dell’ex fidanzata di Bergamini, si è chiuso un iter processuale durato tre anni, ma che ha richiesto ben 32 anni per giungere in aula. Questo a causa di due riaperture dell’inchiesta e della riesumazione della salma del calciatore, un processo principalmente dovuto alla determinazione della sorella di Denis, Donata Bergamini, che non ha mai creduto alla tesi del suicidio con cui il caso era stato archiviato inizialmente.
Donata, al momento della lettura della sentenza, non ha potuto trattenere le lacrime ed ha abbracciato i suoi figli e gli avvocati presenti. Durante decine di udienze, Donata è stata seduta nella stessa aula con l’ex fidanzata di suo fratello, affermando: “Quella persona per me era già in carcere prima”. Internò, al contrario, ha sempre sostenuto la sua innocenza e, dopo la lettura della sentenza, ha lasciato l’aula da una porta secondaria senza rilasciare dichiarazioni.
L’avvocato Angelo Pugliese ha annunciato il ricorso in appello, dichiarando: “Isabella è innocente”. L’avvocato Fabio Anselmo, che ha rappresentato la famiglia di Denis Bergamini, ha espresso soddisfazione per il verdetto, affermando: “Siamo felici che finalmente Denis abbia ottenuto giustizia”. Anselmo ha aggiunto: “Crediamo che se la Procura attuale fosse stata quella dell’epoca, Denis non avrebbe dovuto aspettare 35 anni per ottenere giustizia”.
La Procura di Castrovillari dovrà ora valutare la posizione di altre sette persone nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Bergamini. Oltre alla condanna di Internò, infatti, la Corte ha deciso di trasmettere gli atti alla Procura per sette individui che sono stati ascoltati come testimoni nel processo e nei confronti dei quali si ipotizza il reato di falsa testimonianza.