Nuovi attacchi aerei su Beirut: tensione tra Israele e Libano
Scontri e vittime in Libano: Hezbollah e Hamas reagiscono alle azioni israeliane
Durante la notte, Israele ha condotto nuovi attacchi aerei su Beirut, causando forti esplosioni e grandi colonne di fumo nel sud della capitale nelle prime ore di sabato. L’esercito israeliano aveva precedentemente richiesto l’evacuazione delle zone interessate dai bombardamenti. Nel frattempo, Hezbollah ha segnalato scontri con le truppe israeliane al confine con il Libano, affermando di aver costretto i soldati israeliani a ritirarsi nella zona. “I soldati del nemico israeliano hanno tentato di avanzare verso la periferia del villaggio di Odaisseh (Adaysseh) e gli scontri continuano,” ha dichiarato il gruppo in un comunicato.
In un’altra vicenda, Hamas ha confermato l’uccisione in Libano di Saeed Atallah Ali, un comandante delle Brigate al-Qassam, il braccio armato del gruppo. Ali è stato ucciso in un raid condotto da un drone israeliano nel campo profughi palestinesi di Beddawi, nella zona di Tripoli, nel nord del Libano. Nell’attacco sono rimaste uccise anche la moglie e due figlie di Ali. Hamas ha promesso di vendicare il sangue versato e ha annunciato che la prossima serie di azioni sarà dimostrata con fatti, non solo con parole.
Nel corso di uno degli ultimi devastanti attacchi su Beirut, avvenuto giovedì scorso, i caccia dell’aeronautica militare israeliana hanno sganciato circa 73 tonnellate di bombe sul sobborgo di Dahieh, la roccaforte del Partito di Dio. L’obiettivo del raid era il bunker in cui si nascondeva Hashem Safieddine, cugino di Hassan Nasrallah e indicato come suo possibile successore alla guida di Hezbollah. Secondo fonti dell’esercito israeliano e del sito Maariv, Safieddine sarebbe stato ucciso insieme al capo dell’intelligence di Hezbollah, Hussein Hazimah, noto come “Mortada”. Si ipotizza che entrambi siano morti a causa del crollo del bunker o dei gas tossici provocati dalle esplosioni.