Guerriglia urbana a Roma: scontri pro Palestina
Manifestazione vietata sfocia in violenze e feriti
Gli scontri erano stati ampiamente previsti e sono puntualmente arrivati. La guerriglia urbana scatenata ieri a Roma dai manifestanti pro Palestina ha causato trenta feriti tra le forze dell’ordine, di cui 26 poliziotti e 4 finanzieri, mentre sono stati emessi 40 fogli di via. Le persone coinvolte provengono da diverse città italiane, tra cui Varese, Livorno, Campobasso, Brindisi, Napoli, Salerno, Torino, Firenze, Milano, Perugia, Modena, Catania e Bari. Tra i feriti figurano anche tre manifestanti e un fotografo. Dopo i disordini, quattro persone sono state accompagnate in Questura e due sono state denunciate a piede libero per resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale, mentre la posizione degli altri due è ancora in fase di valutazione.
La manifestazione era stata vietata sia dalla questura che dal Tar, nonostante poco prima dell’inizio la questura avesse autorizzato un presidio statico. Il divieto era stato motivato da informazioni acquisite nelle settimane precedenti che indicavano rischi per l’ordine pubblico, soprattutto a causa della presenza di infiltrati intenzionati a sfruttare una grande manifestazione per attaccare obiettivi sensibili e le forze dell’ordine, come poi accaduto a piazzale Ostiense.
I video documentano un pomeriggio di guerriglia. Intorno alle 17.35, una parte dei manifestanti ha cercato di superare il blocco della polizia dirigendosi verso viale Ostiense. Ciò ha scatenato lanci di bottiglie e bombe carta contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con numerosi fumogeni e lacrimogeni, rendendo l’aria irrespirabile. Un filmato mostra alcuni attivisti che hanno strappato con forza un cartello stradale e lo hanno lanciato contro le forze dell’ordine.
La reazione politica non si è fatta attendere. Giorgia Meloni ha condannato duramente gli atti di violenza, esprimendo solidarietà alle forze dell’ordine e ringraziando coloro che lavorano per garantire la sicurezza. Anche Antonio Tajani ha sottolineato che aggredire le forze dell’ordine non ha nulla a che fare con la libertà di manifestare le proprie idee. Le reazioni di Forza Italia e della Lega hanno evidenziato la gravità degli scontri, definendoli indegni di uno stato democratico.
Licia Ronzulli ha ribadito che la manifestazione non era stata autorizzata proprio per prevenire scontri e feriti, garantendo la sicurezza dei cittadini e dell’ordine pubblico. Il ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, ha definito gli eventi di Roma come una vergogna, sottolineando la presenza di infiltrati delinquenti che vanno identificati e isolati.